L’euro potrebbe scomparire dalla circolazione. Stiglitz contro gestori
“Una serie di aumenti negli indicatori statunitensi costituiscono una spinta incoraggiate a comprare il dollaro”, ha notato Yuichiro Harada della Mizuho Corporate Bank. “Il mercato è ora in attesa dei dati sull’occupazione Usa che saranno annunciati nel corso della giornata”. Nel pomeriggio sarà, infatti, diffuso il dato dell’indice Adp sull’occupazione nel settore privato per dicembre.
“L’euro batte in ritirata quando il mercato supporta meno il rischio”, osserva ancora Harada. “Dall’inizio dell’anno, non ci sono notizie negative sulla crisi del debito in Europa, ma le preoccupazioni persistono”. E in effetti dopo il soprassalto di ieri, che lo ha spinto sopra quota 1,34 per la prima volta da dicembre, l’euro ha ripreso a scendere contro il dollaro e si è portato stamattina a 1,3267 contro 1,3323 della chiusura già cedente di ieri. Anche Patrizio Pazzaglia è convinto che a dettare il passo sull’euro saranno gli sviluppi della crisi del debito che incombe nel Vecchio Continente. “La direzionalità dell’euro risulta attualmente molto legata alla situazione dei debiti sovrani dei paesi periferici dell’area euro”, commenta Patrizio Pazzaglia di Banca Insinger.
“Nella prima fase dell’anno il dollaro potrà ancora godere di forza relativa: saranno le notizie relative all’instabilità sui paesi periferici a rafforzare il biglietto verde nella prima parte dell’anno, mentre nella seconda metà del 2011, osserva il gestore, le tensioni inflazionistiche dell’area euro potranno indurre la Banca Centrale Europea ad attuare misure restrittive e spostare così il favore degli investitori nei confronti dell’euro. Una mossa che potrebbe favorire il recupero della moneta unica”.