Euro paga deboli segnali da congiuntura, ancora giù yen e franco svizzero
Euro ancora sotto pressione. La debolezza della divisa unica europea si conferma oggi con la discesa sotto quota 1,29 rispetto al dollaro complici i riscontri sotto le attese arrivati dalle principali economie dell’eurozona. In merito alla discesa delle ultime settimane, gli analisti di CMC Markets sottolineano come “la debolezza registrata dalla moneta unica nei confronti del dollaro Usa è maggiormente imputabile alla ripresa dell’economia Usa e alle crescenti aspettative di un’uscita anticipata dal QE da parte della Fed che non al taglio dei tassi effettuato dalla Bce”.
La Germania è tornata a crescere nel primo trimestre del 2013, ma sotto le attese di mercato (+0,1% t/t rispetto al +0,3% atteso). In recessione tecnica invece la Francia con un nuovo calo dello 0,2% t/t rispetto al -0,15 atteso dal consensus. Peggio delle attese anche l’Italia con Pil giù per il settimo trimestre consecutivo (-0,5% t/t e -2,3% annuo).
Nuovo scrollone al ribasso delle quotazioni dello yen che questa mattina ha aggiornato i minimi dall’ottobre 2008. Il cross dollaro/yen si è spinto fino a 102,61 portando a oltre -26% il saldo della divisa nipponica nelgli ultimi 6 mesi. Da segnalare anche la discesa del franco svizzero. Il cross euro/chf si è portato questa mattina sopra quota 1,25 per la prima volta dalla scorso 18 gennaio. Da inizio mese la divisa rossocrociata ha ceduto oltre il 2% rispetto all’euro grazie al risk-on che caratterizza i mercati e alla possibilità che la Bce porti in negativo il tasso sui depositi. Il franco svizzero si è portato anche ai nuovi minimi a 9 mesi rispetto al dollaro usa complici i segnali di forza che stanno arrivando dall’economia statunitense.