Euro di nuovo sotto quota 1,30 $, focus ancora su rischio Italia

Avvio della nuova ottava sulla falsariga della precedente per euro e sterlina che perdono ancora posizioni sul valutario. Il cross euro/dollaro, dopo un tentativo di rimbalzo nelle prime battute della giornata, è tornato di slancio sotto la soglia psicologica di 1,30 dollari. Toccato un minimo intraday a 1,2982 dollari, vicino ai minimi dall’11 dicembre 2012 toccati venerdì a quota 1,2967. Accelerazione ribassista coincisa con i nuovi deboli riscontri circa le prospettive dell’eurozona con l’indice Sentix sulla fiducia degli investitori dell’area euro che a marzo è passato da -3,9 punti a -10,6. L’indicatore era atteso a -5,2 punti. Sulla divisa unica europea pesa poi la crescente incertezza circa gli sviluppi politici in Italia con il crescente rischio di un ritorno alle urne vista la difficoltà di trovare un accordo tra Pd e Grillo, con quest’ultimo che negli ultimi giorni ha rilanciato sulla possibilità di un referendum sull’euro. “La possibilità che le spinte populiste possano prevalere spaventano gli investitori internazionali circa il fatto che la terza economia europea possa rappresentare un altro punto di flessione nella gestione della crisi economica che affligge il Vecchio Continente”, commenta oggi Michael Hewson, senior market analyst di CMC Markets.
La settimana entrante vede il primo piano la riunione della Bce in agenda giovedì. I tassi dell’eurozona sono attesi invariati allo 0,75%, ma gli ultimi deboli riscontri della congiuntura europea potrebbero far emergere in seno all’Eurotower un’apertura a un taglio del costo del denaro che secondo alcuni analisti potrebbe arrivare nei prossimi mesi. Gli esperti di Credit Suisse sostengono che un taglio dei tassi di 25 punti base è più probabile nel secondo trimestre “anche se non escludiamo a priori la possibilità di un taglio già questo mese”.
Tra le altre valute debole reazione della sterlina, tornata a cavallo di quota 1,50 rispetto al dollaro Usa, all’uscita dell’indice Pmi costruzioni in Gran Bretagna. Nel mese di febbraio ha segnato un calo a 46,8 punti (l consensus era per un progresso a 49 punti dai 48,7 del mese precedente).