Notizie Euro appesantito dalla questione Grecia in una settimana ricca di dati economici

Euro appesantito dalla questione Grecia in una settimana ricca di dati economici

1 Giugno 2015 09:27

L’euro ha inaugurato l’ottava con un tono debole nei confronti del dollaro americano in una settimana che potrebbe essere cruciale. L’uso del condizionale è legato alla crisi della Grecia, una vicenda che a intervalli regolari arriva al punto di non ritorno per poi trovare la via per un rinvio, l’anglosassone “kick the can down the road”. Nel menù dei prossimi giorni, tuttavia, anche importanti dati economici e la riunione della Banca centrale europea. 

Quella passata è stata una settimana di “decantazione” per l’euro, secondo l’opinione del trader indipendente Filippo Scimone, “dopo l’ampia discesa da quota 1,1470. La candela weekly testimonia un certo indebolimento del trend short ma soprattutto incertezza in attesa di futuri sviluppi”. Trend short che sembra tuttavia aver ripreso vigore oggi dopo i tre rialzi nella seconda metà della passata ottava. Matteo Paganini, strategist di Fxcm fa notare come “per la prima volta il Fondo monetario internazionale abbia parlato apertamente della possibilità che la Grecia esca dall’euro, una dichiarazione che si è cercato di smorzare tramite le parole del numero uno della Commissione europea Juncker il quale ha sottolineato come verrà trovata una soluzione “nei prossimi giorni o settimane”. 

In breve il coro di dichiarazioni e controdichiarazioni a cui la tragedia greca ha abituato che non permette, al momento, prese di posizione decise sul mercato Forex. “A livello di operatori istituzionali – riprende Scimone – si è temuto e forse si continuerà a temere di assumere e mantenere posizioni short su euro/dollaro per la volatilità al rialzo che potrebbe generare un accordo tra la Grecia e i suoi creditori. Il termine volatilità non è scelto a caso. A parte che è difficile ipotizzare una soluzione definitiva, in ogni caso il driver principale dell’euro/dollaro, in questo momento storico, resta la politica monetaria della Federal Reserve, la quale dipenderà dall’andamento dei dati macroeconomici”. 

Tema che introduce i tanti importanti appuntamenti della settimana. A cominciare dal pomeriggio di oggi con la rilevazione sull’Ism manifatturiero di maggio, previsto in salita a 52 punti da 51,5, per concludere venerdì con i dati sul mercato del lavoro di maggio. I non-farm payrolls dovrebbero attestarsi a 225mila, il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere fermo al 5,4%, i salari medi orari sono attesi in crescita dello 0,2 per cento su base mensile da 0,1% precedente. Anche sul fronte europeo diversi dati di interesse. Il più importante saranno i prezzi al consumo nell’Eurozona a maggio: “L’unico dato europeo in gradi di muovere i prezzi, se difforme rispetto al consensus, perché su di esso si faranno illazioni sulla durata del Quantitative easing europeo” commenta Scimone che prosegue: “Illazioni che il giorno dopo lo stesso Draghi dovrà affrontare nella conferenza stampa finale del meeting Bce. Prevedibile che si dia ampio spazio alla situazione della Grecia ma anche alle dichiarazioni fatte da Coeurè circa l’intensificarsi del Qe durante il mese di giugno e la possibilità di un ulteriore aumento dei tassi negativi sui depositi overnight”. 

Graficamente Matteo Paganini definisce “bandiera di correzione” quella costruita settimana scorsa dalla valuta unica contro il dollaro. “Potenziali vendite potrebbero arrivare nel momento in cui i prezzi dovessero rompere al ribasso l’area che si distribuisce attorno a 1,0915 con potenziali tentativi di accelerazione verso 1,0860 ed eventuali estensioni sui minimi”.