Euro ai minimi da oltre un mese in attesa delle minute
Discesa sotto la soglia di 1,05 per il cambio tra euro e dollaro in scia delle tensioni politiche in arrivo da Parigi e in attesa delle minutes della Federal Reserve. La possibile vittoria di Marine Le Pen, che potrebbe presentare come corollario l’uscita della Francia dalla moneta unica (e quindi la fine dell’euro), continua a monopolizzare l’attenzione degli operatori.
“Confrontando la situazione francese con quella greca – ha rilevato Roger Hallam, Chief Investment Officer per il mercato valutario di JP Morgan Asset Management – è evidente che un’uscita della Francia rappresenterebbe un evento decisamente più negativo per la moneta unica”. Nel caso in cui quest’ipotesi dovesse continuare a guadagnare terreno, “questo si tradurrebbe in un peso crescente sull’euro”.
Ma non sono solo le questioni interne a spingere al ribasso l’eur/usd. “La diffusione dei verbali dell’ultima riunione del FOMC – evidenzia Lee Hardman, analista per il mercato valutario di Bank of Tokyo Mitsubishi UFJ – è destinata a fornire ai mercati un altro segnale di un nuovo incremento dei tassi da parte della Fed nei meeting di marzo o maggio”.
“Ci attendiamo che dalle minutes emergano indicazioni più da ‘falco’ rispetto al comunicato” diffuso al termine dell’ultima riunione del board. Dal comunicato si comprende come la Fed “sia più fiduciosa su un ritorno dell’inflazione in direzione dei target”.
Nel corso della prima parte l’incrocio tra la moneta unica e il biglietto verde si è spinto fino a 1,0493$, il livello minore da cinque settimane. In cinque sedute il cross è sceso dello 0,79% mentre il saldo mensile evidenzia un -1,71%.
Per Mark McCormick di TD Bank Securities “la combinazione di rischi politici crescenti e di tassi di interesse reali più bassi crea un mix tossico per la moneta unica”. A livello operativo, nei prossimi due mesi “preferiamo restare short” in vista di un nuovo test “dei recenti minimi a 1,0340”.