ETP forza tre su indici azionari e commodity

Moltiplicare per tre le performance di Ftse Mib, Dax o Eurostoxx 50. E’ la nuova possibilità offerta dai primi ETP 3x Short e 3x Leverage su indici azionari e di commodity portati a Piazza Affari da Boost ETP. Il provider britannico specializzato sui prodotti short e leverage, ha deciso di uscire dai confini britannici e atterrare a Piazza Affari in virtù dell’elevato interesse che gli investitori italiani hanno sempre mostrato verso gli ETF e gli ETC short e leverage che mensilmente si confermano al vertice delle classifiche del mercato ETFPlus per numero di contratti negoziati e controvalore degli scambi. Nei primi 9 mesi dell’anno sono ben quattro i replicanti strutturati che figurano nella top five per numero di contratti scambiati, due a leva 2 long e short sul Ftse Mib e altri due a leva long su gas naturale e argento. In particolare, il 2x Short FTSE MIB ETF proposto da Lyxor ha scambiato a settembre per un totale di 568 milioni di euro, pari all’11,9% del giro di affari complessivo degli ETF. Il 2x Leverage FTSE MIB ETF ha invece scambiato per 460 milioni di euro, pari al 9,6% del computo totale degli ETF. In pratica due soli ETF strutturati vano a coprire il 21,5% del totale del controvalore scambiato in un mese. In generale gli asset under management (AuM) degli ETP short e leverage a livello globale mostrano una crescita a doppia cifra: +15% nei primi sei mesi del 2013 a oltre 51 miliardi di dollari (dati Bloomberg, Boost ETP LLP).
A leva tre sul Ftse Mib
Boost si è presentata proprio con prodotti su alcuni dei sottostanti più scambiati a Piazza Affari a partire dai due ETP che tracciano il FTSE MIB (Boost 3x FTSE MIB Leverage Daily ETP “3ITL” e Boost 3x FTSE MIB Short Daily ETP “3ITS”) che sono i primi ETP al mondo a replicare con leva tripla l’indice italiano. “Gli investitori italiani sono già abituati agli ETF che replicano ritorni giornalieri short e leverage – ha rimarcato Nik Bienkowski, Co-CEO di Boost, nella presentazione tenuta a Piazza Affari – e gli ETF 2x Leverage e il 2x Short FTSE MIB e gli ETC 2x Leverage e 1x Short Natural Gas sono stati rispettivamente gli ETF e gli ETC più scambiati a settembre e agosto su Borsa Italiana. Secondo Boost, gli ETP 3x sono uno sviluppo naturale dell’evoluzione del mercato ETP italiano”.
Come funzionano gli ETP leva 3
Boost è il primo emittente a fornire in Italia ETP 3x Short e 3x Leverage su indici azionari e di commodity. Gli otto ETP sono progettati per offrire un ritorno triplo sui movimenti giornalieri, long o short, degli indici benchmark più rilevanti. Per esempio, se il FTSE MIB in una determinata seduta registra un guadagno dell’1%, il Boost 3x FTSE MIB Leverage Daily ETP salirà del 3% e il Boost 3x Ftse Mib Short Daily ETP perderà il 3%. Al contrario, se il FTSE MIB in una data seduta perderà l’1%, l’ETP “3ITL” registrerà un calo del 3% mentre il “3ITS” salirà del 3% (al netto di commissioni e aggiustamenti).
Non va dimenticato che la performance degli ETP a leva viene calcolata sulla base dei rendimenti giornalieri composti, pertanto i rendimenti misurati su periodi maggiori di un giorno possono discostarsi da quelli offerti dall’indice di riferimento (effetto compounding), in particolare in periodi caratterizzati da elevata volatilità. Questa tipologia di prodotti a leva risulta quindi idonea a investitori sofisticati che comprendono i rendimenti a leva e composti, investitori professionali (consulenti finanziari e gestori individuali) o investitori attivi che monitorano regolarmente le loro posizioni.
Differenze tra ETF ed ETC/ETN
Poiché la normativa UCITS permette una leva massima di 2x, gli strumenti a leva tre proposti da Boost non rientrano nella categoria dei fondi comuni risultando quindi Exchange-traded Notes (ETN) nel caso di quelli con sottostanti indici azionari ed Exchange-traded Commodities (ETC) per quelli su materie prime.
ETP è l’acronimo di Exchange-traded Product, un termine che comprende al suo interno gli Exchange-traded Fund (ETF), gli Exchange-traded Notes (ETN) e gli Exchange-traded Commodities (ETC). Gli ultimi due sono prodotti finanziari che hanno molte similitudini con gli ETF: replicano anch’essi l’andamento di un determinato indice, sono scambiati sui mercati regolarizzati come le azioni e possono riguardare diverse tipologie d’investimento (azioni, obbligazioni, commodity, valute, volatilità, etc). Giuridicamente però gli ETC e gli ETN differiscono dagli ETF poiché non sono annoverati nella categoria dei fondi comuni, ma sono titoli senza scadenza (simili alle obbligazioni zero coupon con scadenza illimitata) emessi da una società veicolo. Come la maggior parte degli strumenti di debito, si è in presenza di una promessa da parte dell’emittente di pagare l’ammontare stabilito. E’ pertanto l’emittente dell’ETC/ETN a garantire la solvibilità del sottostante. Di contro per i classici ETF il rischio emittente non è presente nel caso degli ETF a replica fisica, mentre per quelli a replica sintetica il rischio sussiste ma per un massimo del 10% della NAV del fondo (con l’emittente che può neutralizzarlo ponendo un basket di titoli a garanzia dello swap).