Notizie ETF ETF Smart Beta a ruba nel primo trimestre

ETF Smart Beta a ruba nel primo trimestre

Pubblicato 26 Aprile 2017 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:38

Il mercato europeo degli ETF Smart Beta ha evidenziato un’accelerazione nel primo trimestre 2017 a 1,8 miliardi di euro. Le masse in gestione totali, in aumento dell’11% rispetto alla fine del 2016, hanno raggiunto 31,8 miliardi, compreso il contributo positivo della performance di mercato (+4,2%). Sono i principali dati che emergono dall’analisi di Lyxor sui flussi europei degli ETF Smart Beta.

Gli ETF Smart Beta hanno già raccolto un terzo del massimo storico di 7 mld stabilito nel 2016. nel dettaglio i flussi sono stati sostenuti soprattutto nelle categorie income generation e value, su cui gli investitori hanno puntato rispettivamente a scopo di ricerca di rendimento e come fonti alternative di performance, in uno scenario caratterizzato da rendimenti contenuti e segnali positivi sul fronte economico. Questi trend hanno tuttavia accusato una decelerazione a marzo con flussi più limitati sugli Smart Beta, in particolare quelli con stile Value.

ETF fattoriali fanno la voce grossa 
Gran parte degli afflussi registrati nei primi tre mesi dell’anno ha riguardato gli ETF factor allocation, che hanno raccolto 1,5 mld di capitali, ossia l’81% dei flussi degli ETF Smart Beta del primo trimestre 2017. Il fattore Value ha continuato a evidenziare i flussi maggiori nei primi tre mesi dell’anno, sostenuto da una più spiccata fiducia nell’economia. Gli investimenti verso il fattore Value si sono attestati a 1,4 mld, concentrandosi soprattutto sui sottostanti USA ma seguiti a breve distanza dalle esposizioni a Europa e paesi sviluppati. D’altro canto, il fattore Low Volatility e gli ETF multifattoriali hanno perso capitali per 197 mln. Tuttavia, il solido trend positivo verso gli strumenti Value ha registrato un rallentamento a marzo 2017 con una raccolta pari ad appena 88 mln, tanto che alcuni investitori interessati a proteggersi da eventuali delusioni macro negli Stati Uniti hanno iniziato a spostarsi verso le strategie growth.

I disinvestimenti dagli ETF risk based sono diminuiti nel primo trimestre a 98 mln a fronte degli 1,5 mld del quarto trimestre 2016. Il rallentamento dei deflussi ha interessato principalmente gli strumenti Minimum Volatility/ Minimum Variance, a EUR 58 mln a fronte degli EUR 1,7 mld degli ultimi tre mesi del 2016. Su questi ETF l’inversione dei flussi d’investimento è iniziata in agosto, con un’accelerazione della fuga di capitali in settembre a quota 602 mln. “È interessante notare che tali investimenti si sono divisi in deflussi dai sottostanti statunitensi e in afflussi verso i sottostanti europei per 125 mln ed 111 mln rispettivamente. Questo in un contesto di minore incertezza sul rischio politico negli Stati Uniti e in Europa”, si legge nel report a cura di Marlène Hassine, Head of ETF Research di Lyxor.

Nel primo trimestre dell’anno gli investimenti verso gli ETF fundamental sono aumentati a 454 mln contro una media trimestrale del 2016 pari a 551 mln. Le strategie incentrate sulla generazione di reddito hanno registrato flussi per 407 mln in uno scenario di volatilità dei tassi d’interesse. Questi movimenti si sono divisi in afflussi verso gli ETF su indici con esposizione al Giappone e ai paesi sviluppati per 439 mln e in deflussi dagli ETF globali per 253 mln. Nelle altre strategie micro ponderate, gli investimenti negli ETF sul JPX-Nikkei 400 sono stati significativi a 265 mln nel primo trimestre 2017.