ETF emergenti meno gettonati. Anche in Italia fascino dei Bric in calo
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La prima parte di 2011 non è stata certo folgorante per i mercati emergenti che hanno regalato performance inferiori rispetto a quelle dei mercati maturi nonostante le loro economie continuino a registrare tassi di crescita decisamente elevati. A preoccupare è principalmente il surriscaldamento dell’inflazione che nell’ultimo anno ha progressivamente indotto le banche centrali di Cina & co. a implementare politiche monetarie restrittive volte a contenere i prezzi.
L’MSCI Emerging Markets da inizio anno presenta un saldo negativo del 3% circa rispetto all’analogo rialzo dell’MSCI World che comprende titoli dei principali 24 Paesi sviluppati. Debolezza relativa che si è riflessa nel calo degli afflussi verso gli Exchange Traded Funds legati ai mercati emergenti. Nelle scelte d’investimento continua a prevalere una certa cautela con le preferenze che vanno verso macro-indici che permettono di diversificare il rischio tra molteplici Paesi emergenti. L’investimento in specifici Paesi da un lato permette di cogliere al meglio il potenziale di singoli mercati altrimenti difficilmente raggiungibili, dall’altro espone all’elevata volatilità che tradizionalmente caratterizza i mercati in via di sviluppo. Così la Russia, approdo preferito nei primi mesi dell’anno, ha riservato brutte sorprese nell’ultimo mese e mezzo.
La metà delle masse gestite vanno su macro-indici
L’ultima ETF Landscape Emerging Markets ETF Industry Review curata da BlackRock evidenzia come alla fine del primo trimestre 2011 gli afflussi in ETF/ETP su mercati emergenti e di frontiera siano ammontati a 3,9 miliardi di dollari, ritmo decisamente inferiore rispetto a quanto accaduto nell’intero 2010 quando complessivamente ci sono stati afflussi sugli emergenti per 50,3 mld. Complessivamente il patrimonio gestito relativo a replicanti legati ai mercati emergenti ammonta a 246,4 miliardi di dollari, in calo dello 0,5% da inizio anno. Continua, invece, la sostenuta crescita riguardante il numero dei prodotti: +7% per un totale di 549 prodotti dislocati in 34 differenti Paesi per un totale di 1.119 quotazioni. L’ETF Landscape di BlackRock rimarca comunque che le attese sono di una crescita nell’uso dei prodotti su mercati emergenti e di frontiera così come nello sviluppo di nuovi prodotti in grado di offrire una copertura su questi mercati.
Tra gli ETF sui singoli mercati primeggia sempre Cina
Andando ad analizzare la distribuzione degli asset, spicca subito una netta prevalenza dell’azionario (96,2% del totale) con gli investitori maggiormente propensi a scegliere ETF che offrono un’esposizione a indici generali che permettono di spalmare il rischio su più mercati. Sommando quelli su indici globali (46,2%) e regionali (3,7%) si arriva a superare la metà del totale degli asset. Tra i singoli Paesi si conferma il primato degli investimenti verso la Cina (16,2%), seguita a distanza da Brasile (8,3%) e Corea del Sud (4,6%). Tra gli indici usati maggiormente come sottostanti primeggiano quelli targati MSCI con una quota del 59,6%.
In Italia si riduce la quota degli ETF emergenti
Il minore appeal dei mercati emergenti coinvolge anche il mercato EtfPlus di Piazza Affari. Ad aprile le masse gestite sono rimaste sostanzialmente stabili a 4.420,26 milioni di euro rispetto al +3% mensile delle masse gestite dell’intero mercato ETF. A riprova delle minori preferenze verso gli emergenti c’è il sensibile calo del numero degli ETF emergenti che risultano tra i più trattati per contratti e per controvalore. Ad aprile figurano solo 2 ETF sui mercati emergenti, il Lyxor ETF Msci India al sesto posto (2,5% del totale degli scambi) e il Lyxor ETF Russia al nono (1,8%), con il secondo che risulta l’unico emergente nella top ten come controvalore. Considerando i primi 4 mesi dell’anno il solo Lyxor ETF MSCI India si guadagna un posto tra i più scambiasti mentre nello stesso arco di tempo del 2010 erano ben 5 gli ETF emergenti tra i 10 più scambiati per numero di contratti e due quelli per controvalore.
Tra le novità arrivate negli ultimi mesi a Piazza Affari spicca il debutto lo scorso mese del Db X-Trackers Msci Emerging Markets Short Daily Index, una novità assoluta per il mercato domestico che offre agli investitori la possibilità di prendere una esposizione ribassista su uno dei principali benchmark dei mercati emergenti. Sempre Deutsche Bank ha portato a Milano due ETF con sottostanti rispettivamente l’MSCI Thailand e l’MSCI Malaysia (quello sulla Thailandia rappresenta una novità assoluta per l’Italia). Da iShares invece sono arrivati a maggio due replicanti su Russia e India (iShares MSCI Russia Capped Swap ETF e dell’iShares S&P CNX Nifty India Swap ETF) che fanno parte della nuova piattaforma iShares di ETF swap-based che punta su una maggiore trasparenza abbinata a un minore rischio di controparte grazie alla presenza di più controparti swap sia sul mercato primario che su quello secondario.