ETF battono fondi indice, la marcia in più dei bassi costi

I fondi a gestione passiva continuano a riscontrare sempre maggiore successo tra gli investitori europei, ma al loro interno c’è chi corre più velocemente. Nel confronto tra ETF e fondi indice emerge infatti che i primi hanno registrato negli ultimi anni tassi di espansione a tre cifre decisamente più marcati rispetto ai fondi indicizzati tradizionali. I dati Morningstar mostrano che il patrimonio gestito totale degli ETP (Exchange Traded product) alla fine del primo semestre 2013 ammonta a 272 miliardi di euro, il 205% in più degli 89 miliardi al giugno 2008. Nello stesso arco di tempo li asset totali degli index fund sono saliti di circa l’80% da 134 a 254 miliardi di euro.
Costi medi in calo negli ultimi 5 anni
Tra i punti di forza degli ETF c’è certamente la loro convenienza relativa rispetto ai fondi indice a livello di costi di gestione. Nonostante gli investitori siano consci del fatto che le commissioni sono solo una dimensione della qualità e dell’efficienza degli ETF, che si valuta guardando anche i costi di transazione, le prestazioni, il tracking error e la liquidità, la voce TER (Total Expense ratio) sta divenendo sempre più importante ai loro occhi. Parallelamente l’aumento della concorrenza sul mercato degli ETF e il lancio di nuovi ETF con commissioni più risicate sta rendendo gli emittenti sempre più propensi a proporre dei TER più contenuti. “La crescente popolarità di strumenti di investimento passivi ha scatenato una guerra sulle commissioni a livello europeo – rimarca Jose Garcia-Zarate, senior fund analyst di Morningstar – e man mano che l’industria degli indicizzati si espande ci aspettiamo che i promotori attivino e condividano economie di scala con i clienti, abbassando ulteriormente le fee”.
Nel confronto sui costi effettuato da Morningstar emerge un Ter medio ponderato per gli asset di un Etf azionario è 0,39% contro lo 0,73% di un comparto equity indicizzato venduto al retail. La percentuale scende allo 0,32% per gli istituzionali. Pertanto in media gli ETRF sono decisamente meno costosi degli indicizzati quando si considerano le classi retail dei fondi indice, mentre per le classi istituzionali i fondi indice riescono a mostrare ancora una lieve convenienza relativa.
Guardando agli ultimi cinque anni, il Ter dei prodotti passivi azionari è sceso, in particolare per quelli specializzati sui paesi sviluppati. Per la categoria Europa large cap il calo è stato dallo 0,40 allo 0,32% per gli Etf e dallo 0,96 allo 0,85% per le classi retail dei fondi indicizzati tradizionali. Andando oltre la mera considerazione dei valori medi, emerge che il 40% degli index fund ha un indice sintetico di spesa che supera l’1%. In Europa, il Regno Unito è il mercato più competitivo sui fondi indicizzati retail che espongono al mercato azionario e fixed income, seguito da Germania, Francia e Italia.
Non solo Ter
Nella ricerca “Every little helps: Comparing the costs of investing in ETPs versus Index Funds” condotta da Morningstar si mette in evidenza anche come oltre alla componente di costo più visibile, il Ter, il risparmiatore si concentra anche su quelle spese meno visibili da tenere in considerazione nella scelta di quale comparto e strumento scegliere. La pressione sui costi potrebbe diffondersi anche in altri punti della catena del valore di un fondo, con gli emittenti di Etf e fondi indicizzati alla ricerca del modo più idoneo per ridurre il costo delle licenze degli indici (per esempio cambiando fornitore dell’indice o seguendo un indice proprietario).