L’entusiasmo per il voto greco si spegne in fretta, mercati scossi dal nuovo record dei Bonos
Si è già sgonfiato il positivo esito delle elezioni in Grecia sui mercati finanziari. Le buone probabilità che ad Atene si riesca a dare vita a un governo pro-euro si sono scontrate attorno alle ore 10 con l’avvio delle contrattazioni sui Bonos spagnoli, e con il rendimento del titolo decennale salito al nuovo record storico del 7,13 per cento.
Lo spread Btp/Bund dopo essere sceso fino a 435 punti base si è riportato in area 460 punti. Oltre 100 punti più in alto si posiziona il differenziale tra Bonos e Bunds, a 569 punti.
In ritirata anche le Borse europee, che dopo un avvio tonico ora sono passate quasi totalmente in territorio negativo. Il Cac40 cede lo 0,23% a 3.080 punti, il Ftse 100 lo 0,24% a 5.465 punti, mentre il Dax riesce a mantenere ancora il segno più, limitato però allo 0,24% (6.244 punti).
Piazza Affari fa peggio degli altri listini a causa dell’effetto dividendi, che oggi pesa sull’indice Ftse Mib per l’1,2 per cento. Staccano infatti la cedola alcuni “pesi massimi” come Intesa Sanpaolo, Terna ed Enel. L’indice delle blue chip italiane cede l’1,8% a 13.145 punti.
A Milano i ribassi più sostenuti interessano il settore bancario, con Mps che arretra del 3,22% a 0,1861 euro, e con Bper, Mediolanum, Mediobanca e Ubi che perdono più di due punti percentuali.
Si indebolisce anche l’euro, a 1,2640 dopo che nella notte la divisa unica era salita ai massimi a un mese sopra quota 1,27 dollari (massimo a 1,2747).