Eni tratta con Petrobas: per analisti 4 mld di buoni motivi per mandare in porto il deal Galp
La Befana potrebbe essere in viaggio verso San Donato. Missione: portare ad Eni il closing dell’affaire Galp. La compagnia brasiliana Petrobras ha confermato il suo interesse per la quota di Eni nel gruppo portoghese. Dal Brasile hanno fatto sapere che si sta valutando la possibilità di realizzare l’operazione, anche se al momento l’analisi non è stata conclusa. Il tutto si gioca attorno al prezzo. Petrobras avrebbe al momento offerto 3,5 miliardi, ma Eni non sarebbe disposta a vendere sotto i prezzi di mercato di Galp, ossia poco sopra 4 miliardi di euro.
Secondo un quotidiano finanziario la partita non è affatto chiusa: anzi, un’offerta formale potrebbe arrivare entro domenica sul tavolo di Paolo Scaroni, l’ad di Eni, per circa 4 miliardi di euro. Ai prezzi di Borsa la quota di Galp in mano ad Eni vale, infatti, quella cifra. Una notizia che sarebbe ben accolta dal mercato, che però oggi spinge al ribasso il titolo della compagnia petrolifera italiana (-0,90% a 16,48 euro).
“Crediamo che la potenziale cessione della partecipazione in Galp possa diventare un trigger importante per Eni nel 2011”, commentano gli analisti di Intermonte nel report di questa mattina, in cui hanno confermato l’outperform sul Cane a sei zampe con target di 20 euro. “Questa operazione, unitamente a prezzi del petrolio sostenuti e un graduale miglioramento dei margini nei segmenti downstream, potrebbe ridurre significativamente le pressioni sulla situazione finanziaria di Eni, lasciando spazio a un successivo potenziale rialzo del dividendo 2011”.
“Per Eni l’operazione non avrebbe impatto diretto sulla valutazione, ma avrebbe molto senso dal punto di vista finanziario”, è l’idea degli esperti di Equita sim, che su Eni hanno ribadito il buy fino a 19 euro. “Dal punto di vista finanziario – proseguono – il deal porterebbe il D/E di Eni dagli attuali 0,42 volte 2011 a 0,33 volte, consentendo alla società di centrare rapidamente il target di riportare il D/E sotto 0,40 volte entro il 2013”.
“Eni ha in carico la partecipazione per 0,9 miliardi e quindi realizzerebbe un cash-in di 4 miliardi e un capital gain netto di oltre 3 miliardi”, calcolano gli analisti. A loro avviso “la cessione sarebbe coerente con l’obiettivo di Eni di non rimanere azionista di minoranza di Galp nel medio termine”. “Non ci aspetteremmo un cambiamento nella dividend policy nel breve, ma Eni – osservano ancora – avrebbe più flessibilità finanziaria per qualche piccola operazione di m&a e/o per un profilo di crescita dei dividendi più rapido nei prossimi anni”.