News Notizie Italia Eni: SocGen, accordo con Gazprom su prezzi gas 2013 è solo un primo passo

Eni: SocGen, accordo con Gazprom su prezzi gas 2013 è solo un primo passo

Pubblicato 21 Giugno 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:19
Societe Generale conferma la raccomandazione su Eni Hold mentre il target price è stato fissato a 17,5 euro, con un potenziale upside del 12,2%. Il Cane a sei zampe ha siglato oggi con Gazprom un accordo sullo sconto del 7% sul prezzo del gas che Eni importa dalla Russia. L'intesa, valida per il 2013, rappresenta a detta degli analisti solo un primo passo, un deal temporaneo piuttosto che una soluzione a lungo termine per le problematiche sui prezzi del petrolio legati ai contratti sull'import del gas. E fa seguito al recente accordo di Eni con Sonatrach per ridurre i volumi take or pay che importa dall'Algeria per due anni (2013 e 2014).

La divisione Gas & Power di Eni, fanno notare gli esperti, è in perdita: nel 2012 il risultato operativo è stato negativo per circa -245 milioni di euro e i prezzi hub del gas italiano hanno subito un calo materiale nel 2012-2013 perchè hanno subìto la convergenza con gli altri hub europei. Eni si aspetta un ulteriore peggioramento nel 2013 a causa della flessione della produzione industriale nazionale e della conversione del gas carbone/fonti rinnovabili.

In considerazione delle perdite e del deterioramento dei margini sul gas italiano, Eni ha annunciato in occasione della presentazione della strategia a marzo, che riaprirà parte dell'80% dei suoi contratti sul gas in portafoglio per rinegoziarli, cercando da una parte di allineare i prezzi dei contratti di fornitura a quelli hub e dall'altra di ridurre i volumi sotto contratto per far fronte alla debolezza della domanda.

Secondo la guidance di Eni per quest'anno, se il gruppo dovesse riuscire a rinegoziare l'80% di tutti i contratti, la divisione G&P avrà un risultato simile a quello avuto nel 2012 (perdita di 245 milioni di euro). Poiché questa è la seconda rinegoziazione del contratto di Gazprom, Eni prevede di estrarre potenzialmente più valore potenziale dalla rinegoziazione con la Norvegia (Statoil) e con l'olandese GasTerra.