Eni: Descalzi punta a debito sotto 15 mld entro anno, tra 2009 e 2013 solo business E&P in utile
Eni punta entro fine anno a ridurre leggermente il debito sotto i 15 miliardi. Lo ha annunciato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, durante l'audizione alla commissione Industria del Senato. I risultati degli ultimi anni hanno imposto alla società di "cambiare strategia e organizzazione", secondo Descalzi che ha messo in risalto come nel periodo dal 2009 e il 2013 il business esplorazione e produzione abbia realizzato un risultato operativo positivo pari a 71,1 miliardi di euro. Le altre tre principali aree di business e cioè gas, raffinazione e chimica hanno accusato un risultato operativo totale negativo per 10 miliardi di euro, di cui 6 miliardi per la sola attività di raffinazione.
L'Ad ha poi fatto notare che a livello mondiale sono stati persi "3,3 milioni di barili di petrolio al giorno per problemi geopolitici". D'altra parte tra il 2008 e il 2013 "abbiamo scoperto risorse per 9,5 miliardi di barili equivalenti", ha indicato Descalzi, sottolineando che "siamo stati tra i migliori sul mercato". Il manager ha inoltre rilevato che la quantità scoperta ammonta a 2,5 volte "la nostra produzione. Dunque ci siamo assicurati il futuro". Inoltre Eni sta usando l'attività di esplorazione "in modo doppio, sia per crescere nella produzione e per anticipare la cassa". "Possiamo vendere quote del 30-40% e quindi anticipare la cassa. Inoltre riduciamo il rischio e il livello di investimenti necessari".
L'Ad ha poi fatto notare che a livello mondiale sono stati persi "3,3 milioni di barili di petrolio al giorno per problemi geopolitici". D'altra parte tra il 2008 e il 2013 "abbiamo scoperto risorse per 9,5 miliardi di barili equivalenti", ha indicato Descalzi, sottolineando che "siamo stati tra i migliori sul mercato". Il manager ha inoltre rilevato che la quantità scoperta ammonta a 2,5 volte "la nostra produzione. Dunque ci siamo assicurati il futuro". Inoltre Eni sta usando l'attività di esplorazione "in modo doppio, sia per crescere nella produzione e per anticipare la cassa". "Possiamo vendere quote del 30-40% e quindi anticipare la cassa. Inoltre riduciamo il rischio e il livello di investimenti necessari".