Enel raddoppia in Estremo Oriente con Kepco, ma gli analisti guardano all’indebitamento
Arriva un nuovo accordo dall’Estremo Oriente per Enel. La società elettrica, dopo la partnership con la giapponese Sharp nei pannelli solari, ha firmato a Seul un’intesa con la coreana Kepco per per sviluppare la cooperazione nei settori dei sistemi di rete (in particolare quelli delle reti intelligenti, le Smart Grids) e delle tecnologie per la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso attività di cattura e sequestro dell’anidride carbonica (CCS). E’ stato lo stesso amministratore delegato del gruppo, Fulvio Conti, a dare l’annuncio a Seul, dove partecipa anche al B20 – l’incontro tra gli imprenditori dei 20 paesi del summit che si svolge a latere del G20.
Si tratta di un accordo di collaborazione, un memorandum of understanding, “con un protagonista asiatico dell’energia come Kepco in due settori determinanti per il futuro sostenibile del pianeta”. “Unendo le nostre forze e le nostre esperienze, potremo dare – ha spiegato l’ad dell’Enel – un contributo notevole alla produzione di energia amica dell’ambiente e alla trasformazione dei sistemi di trasporto e distribuzione, favorendo il consumo intelligente, la generazione distribuita e la diffusione dell’uso dell’elettricità nei mezzi di trasporto”.
“In prospettiva a lungo termine è interessante perché Enel svilupperà progetti in un’area nuova. Sarà interessante capire da quando avrà un ritorno di questa nuova partnership”, segnala un analista di una primaria sim, segnalando che comunque il principale drivere del titolo Enel resta la voce indebitamento. Un tasto che Conti ha commentato qualche giorno fa nel corso della conference per i risultati del terzo trimestre dell’anno.
“con le dismissioni realizzate o in corso di completamento, tra cui la recente offerta di azioni di Enel Green Power, l’Indebitamento finanziario netto consolidato dell’Enel si dovrebbe attestare a circa 45 miliardi di euro alla fine dell’anno”, ha ribadito Conti. La riduzione del debito è l’argomento numero uno che Enel deve affrontare quest’anno.
Per “scendere” dai 53,9 miliardi di debito attuali, oltre all’Ipo di Enel Green Power, Conti giocherà la carta delle dismissioni. Enel ha messo in vendita la rete gas della spagnola Endesa, la rete ad alta tensione spagnola e gli assett produttivi in Bulgaria, oltre a diverse attività no core. E nei prossimi mesi queste cessioni dovranno essere finalizzare. Un ruolo clou è rappresentato anche dalla dismissione della centrale elettrica di Maritza, in Bulgaria, di cui la società italiana possiede il 73%.
La vendita della quota dovrebbe portare nelle casse del colosso italiano circa 600 milioni di euro che, insieme ai 2,3 miliardi incassati dalla vendita della rete gas (800 milioni) e di quella ad alta tensione (1,5 miliardi) in Spagna, porterà appunto a quota 3 miliardi di euro il totale delle dismissioni.