Notizie Notizie Italia Enel: Moody’s taglia rating per le sfide in Italia e Spagna, ma apprezza la liquidità. Tra una settimana il test dei conti

Enel: Moody’s taglia rating per le sfide in Italia e Spagna, ma apprezza la liquidità. Tra una settimana il test dei conti

6 Novembre 2012 08:33

Scure di Moody’s su Enel ad una settimana dal test dei conti. L’agenzia statunitense ha tagliato il rating di lungo termine del colosso elettrico a Baa2 dal precedente Baa1, mentre ha confermato il giudizio sul rating di breve termine a Prime-2. Le prospettive rimangono però negative. Secondo gli esperti di Moody’s, la revisione del giudizio riflette le sfide macroeconomiche, politiche e regolatorie che le utilities affrontano in Italia e Spagna, anche alla luce del rating assegnato al debito sovrano spagnolo (Baa3) e italiano (Baa2).
 
Il taglio del rating riflette inoltre, si legge nel comunicato di Enel, “la diminuzione dei margini nel settore della generazione di energia elettrica, verificatasi principalmente in Italia, nonché le modifiche al quadro regolatorio e fiscale del settore elettrico annunciate in Spagna”. Moody’s però non vede solo ombre, visto che giudica positivamente il fatto che la società ha allungato le scadenze del debito e aumentato la propria liquidità, che a oggi assicura la copertura delle scadenze a tutto il 2014.

Un fattore che attribuisce al gruppo guidato da Fulvio Conti maggiore flessibilità nell’accesso alle fonti di finanziamento, nonostante l’attuale contesto di volatilità dei mercati. A Piazza Affari, dopo la decisione di Moody’s, il titolo del colosso elettrico mostra una flessione dello 0,30% a 2,876 euro.

Tra una settimana Enel sarà inoltre chiamata al test dei conti. Ieri, la lettera all’investitore di Affari & Finanza di Repubblica ha sostanzialmente confermato i principali obiettivi per il 2012.    L’Ebitda è atteso a 16,5 miliardi di euro, grazie al buon andamento della rete in Italia e le positive performance di altre aree come Sud America, Russia ed Europa dell’Est, a compensazione degli interventi regolatori in Italia e Spagna, oltre alle rinnovabili.

L’utile netto dovrebbe attestarsi a 3,4 miliardi di euro, di cui il 40% destinato al dividendo, e i debiti netti sono previsti scendere da 44,6 a 43 miliardi. Minori dovrebbero essere gli investimenti e collocarsi sotto i 7 miliardi di euro. “Riteniamo – ha spiegato Equita nel report di ieri – che in questo momento l’unico driver rilevante a sostegno del titolo sia l’andamento dei tassi a riduzione della pressione sul debito”.