Enel: confermati i target 2014 di Ebitda e utile netto, non quelli del debito
L'Ad Francesco Starace e il Cfo Luigi Ferraris sono stati i protagonisti della call di presentazione dei dati relativi ai primi 9 mesi del 2014 di Enel. Il numero uno dell'ex monopolista ha voluto evidenziare come nonostante il calo dei dati reddituali emersi della trimestrale, Enel guarda con fiducia "il raggiungimento dei target 2014 in termini di Ebitda e utile netto ordinario".
Chi non centrerà il target sarà il debito, vera spada di damocle che da anni penda sulla testa dalla compagnia elettrica. Nel piano industriale Enel prevedeva di arrivare ad avere una posizione debitoria pari a 37 miliardi di euro a fine 2014. Non sarà così: ora a fine 2014 Enel stima di avere debiti per 39/40 miliardi.
Parlando proprio di questo, nel corso della call con gli analisti e gli investitori istituzionali Luigi Ferraris, Direttore finanziario di Enel, ha spiegato come non cambi l'obiettivo di arrivare a 4 miliardi di cessioni di asset entro fine anno. Cambierà invece il mix di come questo target verrà centrato: "Si vende la quota in Endesa e altri asset, ma i 4 miliardi previsti a fine anno non contemplando la cessione degli asset in Romania e Slovacchia", ha detto il Cfo di Enel.
La politica monetaria espansiva della Banca centrale europea e la grande liquidità presente sul mercato sembrano in tal senso aver cambiato le priorità dei vertici aziendali: Enel avrà un atteggiamento diverso nei confronti del debito per evitare di stringere troppo i cordoni degli investimenti utili allo sviluppo.
"Il maggior debito a fine anno deriva anche dalla anticipazione di investimenti da parte della controllata Enel Green Power e nella politica di acquisizione delle minorities da parte della capogruppo per l'America latina Enersis", ha precisato a riguardo Ferraris, ricordando come "oltre un miliardo di maggior debito è frutto di un sfavorevole effetto del cambio".
Chi non centrerà il target sarà il debito, vera spada di damocle che da anni penda sulla testa dalla compagnia elettrica. Nel piano industriale Enel prevedeva di arrivare ad avere una posizione debitoria pari a 37 miliardi di euro a fine 2014. Non sarà così: ora a fine 2014 Enel stima di avere debiti per 39/40 miliardi.
Parlando proprio di questo, nel corso della call con gli analisti e gli investitori istituzionali Luigi Ferraris, Direttore finanziario di Enel, ha spiegato come non cambi l'obiettivo di arrivare a 4 miliardi di cessioni di asset entro fine anno. Cambierà invece il mix di come questo target verrà centrato: "Si vende la quota in Endesa e altri asset, ma i 4 miliardi previsti a fine anno non contemplando la cessione degli asset in Romania e Slovacchia", ha detto il Cfo di Enel.
La politica monetaria espansiva della Banca centrale europea e la grande liquidità presente sul mercato sembrano in tal senso aver cambiato le priorità dei vertici aziendali: Enel avrà un atteggiamento diverso nei confronti del debito per evitare di stringere troppo i cordoni degli investimenti utili allo sviluppo.
"Il maggior debito a fine anno deriva anche dalla anticipazione di investimenti da parte della controllata Enel Green Power e nella politica di acquisizione delle minorities da parte della capogruppo per l'America latina Enersis", ha precisato a riguardo Ferraris, ricordando come "oltre un miliardo di maggior debito è frutto di un sfavorevole effetto del cambio".