Enel: al via il collocamento di Green Power, per Conti sarà titolo di “sicura affidabilità”

I vertici di Enel hanno dato il via libera questa mattina, con una conferenza a Palazzo Mezzanotte, al collocamento in Borsa di Enel Green Power, che si concluderà il 29 ottobre e darà vita all’Ipo europea più grande dell’anno. Al mercato verrà proposto il 33% delle azioni (1,41 miliardi di azioni) che dovrebbero portare nelle casse del colosso elettrico oltre 3 miliardi di euro. Una cifra che permetterà al gruppo romano di abbattere il debito a 45 miliardi entro la fine dell’anno, mentre entro il 2014 “l’indebitamento dovrebbe scendere a 39 miliardi”, ha dichiarato l’Ad Fulvio Conti a margine della presentazione in Borsa Italiana. L’85% delle azioni messe in vendita andranno ad investitori istituzionali, il restante 15% (12,5% in Italia, 2,5% in Spagna) spetterà ai piccoli risparmiatori. Il lotto minimo per gli investitori retail è pari a 2.000 azioni, che corrispondono ad un investimento di circa 4 mila euro. Inoltre, gli azionisti che manterranno i titoli in portafoglio per almeno 12 mesi otterranno una bonus share di 1 azione ogni 20 possedute.
Enel Green Power sbarcherà in Borsa il prossimo 4 novembre ad un prezzo compreso tra 1,8 e 2,1 euro per azione. “Riteniamo che la forchetta di prezzo sia corretta”, ha sottolineato Fulvio Conti, secondo cui “la strada della quotazione resta la preferita perché è la più market friendly, ma le alternative, come il collocamento privato, le possiamo sempre percorrere”. Conti ha poi ribadito che Enel non ha nessuna intenzione di ridurre la sua partecipazione nella controllata attiva nel business delle energie rinnovabili sotto il 67%, quota che la capogruppo verrà a detenere al termine dell’Ipo. Il rendimento atteso delle azioni Green Power “sarà del 5-6%” e questo dimostra come il titolo sarà “di sicura affidabilità”, mentre la politica di payout è stata confermata al 30%.
Green Power è una società atipica rispetto ai principali competitor europei attivi nelle rinnovabili: Iberdrola, Edf Energies Nouvelles e Edp hanno un’esposizione verso il business eolico pari a circa il 90%. In sostanza, dipendono maggiormente dai sussidi pubblici elargiti dai Governi. Green Power, invece, mostra “il migliore mix produttivo e geografico”, ha affermato il presidente di Egp, Luigi Ferraris: la società produce infatti energia per il 57% da impianti idroelettrici e geotermici, mentre l’eolico pesa per il 41%. Nel periodo 2010-2014, Green Power investirà 5,2 miliardi di euro, dei quali il 25% saranno effettuati in Spagna che “per noi resta un Paese di assoluta importanza”, ha confermato Ferraris. Per quanto riguarda il Sud America, il focus per Brasile e Messico sarà il business eolico, mentre per il Cile sarà il geotermico.
Green Power, inoltre, finanzierà la sua crescita attraverso il flusso di cassa e non, quindi, attraverso l’emissione di bond e azioni. La società, come dichiarato da Ferraris al Wall Street Journal, investirà 1 miliardo di euro nei prossimi cinque anni negli Stati Uniti e Canada. L’80% degli investimenti in Nord America verrà usata per la costruzione di impianti eolici. Il gruppo italiano opera Oltreoceano attraverso Enel North America, che vanta 72 impianti per una capacità installata di circa 788 MW. Secondo il piano industriale, entro il 2014 la capacità installata di Green Power salirà a 9,2 GW dagli attuali 5,7 GW, mentre l’Ebitda è visto a 1,4 miliardi di euro nel 2011 e 2,1 miliardi nel 2014.