Notizie Notizie Mondo Elezioni UK, vantaggio May si riduce. Sterlina sotto pressione, colpa Brexit e dementia tax

Elezioni UK, vantaggio May si riduce. Sterlina sotto pressione, colpa Brexit e dementia tax

22 Maggio 2017 12:11

Sell off sulla sterlina, che sconta l’escalation delle tensioni tra il Regno Unito di Theresa May e Bruxelles sulle trattative per concretizzare lo scenario Brexit, così come la pubblicazione di sondaggi da cui emerge che, in vista delle elezioni del prossimo 8 giugno, il vantaggio dei Tory di Theresa May sui laburisti si sta riducendo.  Il rapporto sterlina-dollaro ha bucato la soglia di $1,30, scendendo fino a $1,2974 nei primi minuti della sessione odierna.

Stando a quanto riporta Bloomberg, a questo punto la resistenza è a $1,3048-59 e il supporto a $1,2927. Ipek Ozkardeskaya, strategist presso London Capital Group, afferma inoltre che il “in corrispondenza di un valore superiore a $1,30, il cable incontrerà più sell che buy”.

La premier britannica è tra l’altro finita nell’occhio del ciclone per la proposta del partito, etichettata “dementia tax”, secondo cui i più anziani dovrebbero pagare per ricevere assistenza nella loro stessa abitazione, a meno che non abbiano asset per un valore inferiore a 100.000 sterline; una situazione che, scrive il Guardian, li costringerebbe ad attingere al valore dei loro immobili per la prima volta.

Richard Humpries, funzionario senior presso il think tank King’s Fund, ha detto ironicamente:

“Ammalatevi di cancro o di malattie carciocircolatorie ma non di demenza, e la vostra casa e i vostri risparmi saranno al sicuro”.

C’è in tutto questo anche l’ombra di uno ‘scandalo’, dal momento che non tutti i membri del gabinetto sarebbero stati informati dell’inclusione della dementia tax.

Tale proposta viene considerata dai più ingiusta, in quanto le persone più anziane con malattie come il cancro potrebbero continuare a beneficiare di trattamenti del Servizio Nazionale Sanitario gratis, mentre per le malattie che di norma vengono trattate a casa, come appunto la demenza, si sarebbe costretti a pagare. Visti i costi, molti pensionati sarebbero costretti a organizzare la vendita del loro immobile – che avverrebbe dopo il loro decesso – per pagare il conto complessivo. 

Un’analisi di Luke Clement, professore di legge presso la Leeds University, ha sottolineato che la proposta potrebbe indurre i più anziani a trasferire le loro proprietà ai loro figli o anche offshore, e in generale a procedere a veloci sell off degli immobili. (con ripercussioni non proprio confortanti sul mercato del mattone UK).

Sarà anche per questo che, dall’ultimo sondaggio Opinium Research risulta che il vantaggio del Partito conservatore di May su quello laburista di Jeremy Corbyn è sceso dai 15 punti della settimana precedente a 13 punti base. Il sondaggio YouGov del Sunday Times ha invece riferito che il vantaggio si è ridotto addirittura a 9, per la prima volta sotto la soglia di 10 punti dallo scorso settembre.

Ad affossare la sterlina anche le dichiarazioni di David Davis, segretario alle trattative sulla Brexit, che ha affermato che il Regno Unito interromperà le trattative con l’Ue se il conto per uscire dal blocco supererà la soglia di 100 miliardi di euro. In un’intervista rilasciata al Sunday Times, Davis ha affermato che, se il Regno Unito dovesse continuare a pretendere una tale somma, le trattative sulla Brexit scivolerebbero nel “caos”. Anche un conto “di 1 miliardo” di sterline sarebbe molto oneroso, in quanto implicherebbe il pagamento di “molti soldi”.