Elezioni italiane: Pir, nessun cambiamento radicale del decreto (analisti)
All'indomani delle elezioni politiche italiane, sono molti gli interrogativi sul tavolo in attesa di avere un quadro più preciso una volta che si avranno i risultati definitivi di questa tornata elettorale.
Sul mercato, c'è chi si chiede se questo risultato politico potrebbe modificare il quadro istituzionale del mercato azionario italiano. "Il decreto Piano Individuale di Risparmio (Pir) è stato un vero successo in termini di raccolta netta e di nuove quotazioni. I flussi netti nel 2017 sono stati superiori ai 10 miliardi di euro. Se i mercati azionari dovessero essere più deboli - sostiene Diego Franzin, head of equities di Amundi - ci potremmo aspettare una raccolta inferiore e un rallentamento nelle nuove quotazioni, tuttavia non crediamo che vi saranno consistenti rimborsi sui 10 miliardi di euro raccolti lo scorso anno perché gli investitori perderebbero il vantaggio fiscale. Non ci aspettiamo neanche un cambiamento radicale del decreto sui Pir, pertanto le aziende continueranno a quotarsi, anche se forse un po’ più lentamente".
Sul mercato, c'è chi si chiede se questo risultato politico potrebbe modificare il quadro istituzionale del mercato azionario italiano. "Il decreto Piano Individuale di Risparmio (Pir) è stato un vero successo in termini di raccolta netta e di nuove quotazioni. I flussi netti nel 2017 sono stati superiori ai 10 miliardi di euro. Se i mercati azionari dovessero essere più deboli - sostiene Diego Franzin, head of equities di Amundi - ci potremmo aspettare una raccolta inferiore e un rallentamento nelle nuove quotazioni, tuttavia non crediamo che vi saranno consistenti rimborsi sui 10 miliardi di euro raccolti lo scorso anno perché gli investitori perderebbero il vantaggio fiscale. Non ci aspettiamo neanche un cambiamento radicale del decreto sui Pir, pertanto le aziende continueranno a quotarsi, anche se forse un po’ più lentamente".