Elezioni Germania e banche europee, tre implicazioni dal voto tedesco
Sono tre i fattori che più incideranno sulle banche europee, conseguentemente alle elezioni che si terranno in Germania a fine mese e che al momento appaiono dall’esito ancora particolarmente incerto. Ad analizzarli, punto per punto, è un interessante report pubblicato da Credit Suisse. La casa d’affari elvetica è costruttiva sugli effetti a breve termine sulle banche dell’Eurozona sia per quanto riguarda la politica fiscale che quella monetaria.
Verso un governo tedesco che allarga cordoni della spesa
Il primo, la flessibilità della politica fiscale. Un elemento benefico per le banche europee, che sarebbe favorito da qualsiasi coalizione dovesse formarsi al governo tedesco. Con i Verdi, indispensabili per ogni possibile esecutivo, che spingeranno per un aumento degli investimenti pubblici utili alla decarbonizzazione dell’economia. “Un probabile governo di coalizione che includa i Verdi potrebbe indurre la Germania ad adottare una politica fiscale più espansiva e anche ad allentare ulteriormente la politica fiscale generale dell’Eurozona”, rimarca Credit Suisse.
Il Recovery permanente
In secondo luogo, le elezioni tedesche potrebbero portare a una maggiore integrazione fiscale nell’Unione Europea, in particolar modo andando a rendere uno strumento come il Recovery Fund un qualcosa di permanente. Questo porterà a ridurre rischi e rendimenti anche sui Paesi periferici del Vecchio Continente, impattando sui margini d’interesse di quelle banche più esposte a Centro ed Est Europa.
La volatilità temporanea
Da ultimo, i sondaggi estremamente incerti e la possibilità sempre maggiore di una grande coalizione in cui ci siano CDU/CSU e SPD, lasciano presagire un periodo di volatilità dei mercati durante quello che sarà il prolungato periodo delle negoziazioni tra i partiti in ballo.