Effetto Yellen su borse, bond, forex, oro. Dollaro a minimi in 10 mesi, euro solido oltre $1,14

Effetto Yellen sui mercati globali, ma non tutti. Le parole da colomba del numero uno della Fed hanno scatenato forti acquisti su Wall Street e sui Treasuries Usa, affossando contestualmente il dollaro, a beneficio dell’euro.
I buy a Wall Street hanno permesso al Dow Jones di segnare un nuovo record di chiusura, a 21.532,14 punti, in rialzo di 123,07 punti. Lo S&P 500 è salito dello 0,73% chiudendo a 2.443,25 punti, trainato dai guadagni dei titoli del settore immobiliare e IT. Ancora meglio ha fatto il Nasdaq Composite, balzato +1,1% a 6.261,17 punti.
Nello spiegare la reazione dei mercati Jeff Kravetz, strategist degli investimenti presso la Private Client Reserve di US Bank ha affermato:
“Stiamo assistendo a una reazione positiva alle dichiarazioni di Yellen. Quello che è accaduto è che il suo tono è stato più da colomba rispetto a quanto atteso dai mercati”.
Yellen ha ammesso di essere preoccupata per la debole performance dell’inflazione e ha sottolineato che sia la riduzione del bilancio della Fed, che gli aumenti dei tassi, saranno graduali.
A beneficiare delle sue dichiarazioni anche i Treasuries Usa. Gli acquisti sui bond hanno portato i rendimenti a puntare verso il basso, con i decennali che sono scesi al 2,31%, e i tassi a due anni, più sensibili ai cambiamenti di politica monetaria, in ribasso all’1,34% dall’1,38% precedente.
I futures sull’oro con scadenza ad agosto hanno guadagnato $4,40 a $1.219,60 all’oncia. Il numero uno della Fed ha anche affermato che la Banca centrale inizierà a ridurre il portafoglio di ben $4,5 trilioni ingolfato di asset e bond a causa delle ripetute operazioni di Quantitative easing lanciate negli anni della crisi finanziaria globale.
Vittima illustre delle dichiarazioni è stato soprattutto il dollaro, con il Bloomberg Dollar Spot Index che è sceso per la quarta sessione consecutiva, attestandosi al minimo dallo scorso settembre, ovvero in 10 mesi. Il rapporto dollaro-yen è sceso a JPY 112,97, dopo essere salito fino a JPY 113,53.
Effetto domino su diverse altre valute: il calo del dollaro ha avvantaggiato il dollaro canadese, che ora avanza dello 0,2% circa dopo il rally +1,3% della vigilia (seguito anche al primo rialzo dei tassi di interesse da parte della Bank of Canada in sette anni); il won coreano è salito dello 0,8%, al ritmo più alto dallo scorso 25 maggio, a 1.136,35 per dollaro. La sterlina stamattina conferma i guadagni e sale a $1,2917, mentre l’euro-dollaro è ben solido oltre la soglia di $1,14, a $1,1444.
Sul fronte azionario, in Asia, la borsa di Hong Kong è avanzata +1% per chiudere al massimo dal luglio del 2015; lo Shanghai Composite ha guadagnato +0,6%. Fermo invece il Nikkei della borsa di Tokyo, a 20.099,81 punti.
L’effetto Yellen si smorza sicuramente con l’avvio delle contrattazioni in Europa. Dopo un’ora e mezza dall’inizio della sessione di Piazza Affari, il Ftse Mib rimane praticamente invariato, registrando una flessione -0,08% a 21.414,64 punti.