Edwards (SocGen): recessione entro 6 mesi. Le tre grandi analogie con giugno 2007
Fra sei mesi entreremo in recessione: la previsione nefasta arriva da Albert Edwards di Société Générale il quale evidenzia il cambio di rotta in atto nel mercato obbligazionario statunitense. A inizio settimana i rendimenti dei titoli del Tesoro Usa a due anni sono saliti al livello più alto dal 2008, al +2,816% per l’esattezza, mentre quelli con scadenza decennale hanno sfondato il muro del 3% posizionandosi al 3,089% il livello più alto dallo scorso maggio. A pesare soprattutto l’escalation di tensione tra i due super big mondiali del commercio, Usa e Cina, coinvolti in una guerra di dazi senza esclusione di colpi. Così Edwards avverte del rischio recessivo da qui a sei mesi ponendo analogie con quanto si è verificato a giugno del 2007.
Le analogie con giugno 2007
Lo stratega di Société Générale fa quindi dei paragoni netti tra oggi e giugno 2007, quando il mercato obbligazionario era in pieno selloff, i prezzi del petrolio spingevano verso l’alto l’inflazione e i dati sui salari erano solidi. “Mentre riflettiamo sul fatto che il mercato rialzista sia davvero finito (cosa su cui dubito), la preoccupazione più immediata dovrebbe essere quale livello dei rendimenti obbligazionari innescherà un crollo del mercato azionario e se contro tutte le aspettative potrebbe verificarsi una recessione fra soli sei mesi di distanza come è avvenuto nel giugno 2007 “, ha avvertito Edwards. Secondo l’analista in particolare il “brusco” aumento dei rendimenti sulla scia di dati economici più forti mentre le aspettative di inflazione sono rimaste immutate è “stranamente” simile a quello verificatosi a giugno 2007.
“A quell’epoca le azioni hanno ignorato i segnali e hanno toccato nuovi massimi nell’ottobre del 2007, poche settimane dopo il primo taglio dei tassi da parte della Fed” dice Edwards. “Ma a dicembre, meno di sei mesi dopo il picco dei rendimenti di giugno” – conclude – l’economia americana era entrata in un periodo di recessione”. Da qui il grande interrogativo: “La storia potrebbe ripetersi?”.