Ecofin, approvati i project bond. I mercati respirano, giù gli spread
Accelerano le Borse europee dopo l’approvazione in sede di Ecofin della fase pilota dei project bond. Secondo quanto comunicato dal Consiglio Europeo, il piano si estenderà per il 2012-2013 e avrà come scopo la mobilizzazione di 4,5 miliardi di euro destinati al settore privato per l’implementazione di progetti infrastrutturali. La decisione fa seguito all’accordo raggiunto lo scorso 22 maggio: i bond saranno emessi dall’Ue per sponsorizzare i progetti, proprio come fanno le società private con i project bond ordinari. Approssimativamente, 200 milioni di euro saranno destinati ai progetti legati ai trasporti, 10 milioni per scopi energetici e 20 milioni per telecomunicazioni e banda larga. In caso di buona riuscita del progetto pilota, la fase operativa vera e propria verrà attuata tra il 2014 e il 2020.
Intanto i mercati festeggiano: il Cac 40 guadagna circa l’1,3% e il Dax sale dell’1,44%. +1,6% circa per l’Ibex e circa +1% anche per la Borsa londinese. Bene anche la Borsa di Milano che si attesta intorno al +1,6%.
Calano vistosamente gli spread alla luce di un nuovo ottimismo sul futuro dei Paesi membri: il differenziale tra Btp decennali e bund tedeschi è sceso a 453,4 punti con un rendimento dei titoli decennali del 6,859%, mentre i bonos spagnoli hanno ridotto il proprio spread con i titoli tedeschi a 536 punti base per un rendimento del 6,695%.
L’ottimismo è però subordinato al rispetto di precise raccomandazioni per il mantenimento degli impegni di stabilità che sono state rese note a conclusione dell’Ecofin per ciascuno dei Paesi membri. Per l’Italia i punti chiave del prossimo futuro dovranno essere: riduzione del debito/Pil entro il 2013, adeguamento della costituzione alla cornice europea in materia di bilancio, spending review, spinta al mercato del lavoro soprattutto giovanile, lotta all’evasione fiscale, liberalizzazioni e riforma della giustizia.
Per quanto riguarda la Spagna – alla quale è stato concesso l’ampliamento del termine per la riduzione del deficit al 2014 – sono richieste riforme nel settore pubblico, una migliore gestione e sorveglianza delle amministraizoni locali, la ristrutturazione del settore bancario, riforma del lavoro e miglioramento dell’accesso al credito delle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda la Grecia, i leader europei sono stati stringati: la sola raccomandazione al Paese ellenico è quella di attenersi alle misure firmate nel marzo di quest’anno, che sono la base su cui poggiano gli aiuti ricevuti dall’Unione Europea.