E’ assalto al Monte, Borghi insiste: governo M5S-Lega vuole Mps banca di Stato e benservito a Morelli
Nessun passo indietro, per il momento, da parte di Lega e M5S sulla questione Mps che ha visto ieri sera anche l’intervento del ministro Padoan, preoccupato da quanto emerso nelle ultime 24 ore. Claudio Borghi, economista della Lega che ha partecipato alla stesura del contratto con il M5S, ribadisce la posizione sulla banca senese e l’intento di portare avanti un cambio radicale di strategia, compresa una nuova governance.
“L’istituto deve rimanere pubblico”, ribadisce oggi Borghi dopo le parole di fuoco arrivate ieri in cui ha fatto capire che nelle intenzioni del governo M5S-Lega c’è un cambio di governance per MPS, ritenuto un passaggio “abbastanza probabile, quasi naturale pensarlo”, considerando che l’attuale ad marco Morelli è stato scelto da un governo che sta per andarsene.
Intervistato da Il Messaggero, oggi l’esponente del Carroccio precisa che la maggioranza di Rocca Salimbeni deve rimanere in mani pubbliche: “Intendiamo riscrivere completamente il piano concordato con l’Europa, del resto abbiamo scritto a chiare lettere nel contratto che vogliamo rivedere i trattati. E tra i vari atti da rinegoziare c’è anche la proprietà di Mps”.
Il piano di ristrutturazione di Mps concordato con Bruxelles lo scorso luglio prevede l’uscita dello Stato entro luglio 2021. Secondo l’esponente leghista, lo Stato, che detiene il 68,2% di Mps, resterà nel capitale dell’istituto senese, riconvertendolo in ottica di servizio a famiglie e PMi e si provvederà a uno stop al piano di chiusura delle filiali.
Il riferimento alla banca senese contenuto nel capitolo della bozza del contratto di governo M5S-Lega dedicato alla Tutela del Risparmio parla di “ridefinizione della mission e degli obiettivi dell’istituto di credito in un’ottica di servizio”.
Sul cambio della mission il ceo Morelli si è limitato a dire che “gli azionisti hanno assoluta libertà di decidere e valutare quello che ritengono più opportuno fare. Noi abbiamo un piano, andiamo avanti su quello”. Nel primo trimestre 2018 la banca senese ha visto il riporto all’utile (188 mln di euro).
Oggi ulteriore calo del 4% in area 2,8 euro per il titolo Mps che è reduce dal crollo di quasi il 9% della vigilia.