I conti di Dyckerhoff danno la sveglia a Buzzi Unicem. Il titolo del gruppo cementifero italiano sale dello 0,78% a 9,705 euro. Nell’esercizio 2010 il fatturato consolidato preliminare della controllata tedesca è cresciuto del 3%, superando quota 1,4 miliardi di euro. I volumi di vendita sono invece aumentati in tutti i Paesi, ad eccezione di Repubblica Ceca e Stati Uniti. I prezzi hanno invece registrato un andamento in parte negativo.
L’incidenza delle attività estere sul fatturato, pari al 63%, è aumentata di un punto percentuale. Al di là dei numeri è l’outlook a far ragionare il mercato. Il cda di Dyckerhoff si attende per il 2010 un significativo calo dei risultati. A causa delle rigide condizioni meteorologiche alla fine dell’anno, la società prevede che la redditività caratteristica si attesti al 15-16%. L’utile ante imposte e l’utile netto sono stati influenzati soprattutto dalla svalutazione dello stabilimento di Oglesby, negli Stati Uniti, il cui impatto negativo sull’utile netto consolidato di Dyckerhoff è stimato in 48,3 milioni di euro.
Per l’esercizio 2011 Dyckerhoff prevede un fatturato consolidato di circa 1,5 miliardi di euro, leggermente superiore al 2010, mentre miglioramenti sono attesi sul fronte del Mol, dell’utile ante imposte e dell’utile netto consolidato. “Pensiamo che i risultati annunciati questa mattina possano indicare che le nostre stime per l’esercizio 2011 per la profittabilità operativa dell’intera Buzzi Unicem siano troppo ottimistiche”, commentano nella nota fresca di stampa gli analisti di Intesa Sanpaolo. “Aspettiamo i risultati 2010 di Buzzi Unicem e l’outlook 2011, domani, per una eventuale revisione al ribasso delle nostre previsioni 2011”.
“Le nostre attuali stime incorporano un fatturato complessivo di 2,624 miliardi di euro rispetto a un consensus Bloomberg pari a 2,615 miliardi”, segnalano gli esperti di Centrosim. “Il titolo, dall’inizio dell’anno, ha messo a segno una performance di oltre il 10%, ben al si sopra dell’indice europeo di settore (+3,3%)”, nota il broker. “Tra i competitors italiani Buzzi, a nostro avviso, è la meglio posizionata: avvantaggiata dall’assenza in Nord Africa e dalla cospicua presenza negli Stati Uniti, potrebbe fare bene nel corso del 2011 – proseguono gli esperti della sim milanese (neutral con target di 8,5 euro) – . Ciò nonostante, la scarsa visibilità e dinamiche di business ancora alquanto incerte, ci spingono ad essere ancora prudenti sul titolo e sul settore, in attesa dei conti”.