Draghi spinge spread sotto quota 100, euro a picco. Piazza Affari corre con Telecom e Luxottica
L’affondo di Mario Draghi, che ha fatto intendere che è molto probabile un nuovo round di allentamento quantitativo a dicembre, ha messo le ali ai mercati europei e spinto lo spread Btp/bund sotto il muro dei 100 punti base, sui minimi da marzo. L’effetto Draghi ha depresso l’euro fino ad area 1,115 contro il dollaro, giù di due figure rispetto ai livelli della vigilia.
La Bce appare pronta a potenziare le misure di stimolo monetario. Il numero uno della Bce, Mario Draghi, ha infatti fatto intendere che nella prossima riunione del 3 dicembre dovrebbe mettere mano alla propria politica monetaria potenziando gli sforzi per contrastare l’aumento dei rischi al ribasso su crescita e inflazione. “Aumentano le probabilità di uno scenario con l’introduzione già a dicembre di ulteriori stimoli monetari per la ripresa economica”, ha sottolineato Filippo Diodovich, market strategist di IG, con sul tavolo il possibile ampliamento del piano di QE ma anche un ulteriore taglio dei tassi sui depositi. Draghi si è infatti soffermato sull’ipotesi di ulteriore riduzione del tasso sui depositi (attualmente pari a -0,20%), aggiungendo che questa opzione è stata discussa già nel corso del meeting odierno. Linguaggio dovish di Draghi che ha spinto l’euro sotto quota 1,12 contro il dollaro, mentre lo spread Btp/bund è sceso sotto il muro dei 100 punti base.
A Milano rally di Telecom in vista dei conti, balzo anche per Luxottica e Generali
Il Ftse Mib è così scattato in avanti nella seconda parte di seduta andando a chiudere a +2% a quota 22.616 punti. Sul parterre di Piazza Affari spicca il balzo di Telecom Italia (+5,13% a 1,085 euro) con il mercato che già guarda ai prossimi riscontri trimestrali in arrivo il 6 novembre. Positivi gli analisti con Mediobanca che ha confermato il rating outperform, limando però il target price a 1,51 euro. Giudizio buy invece da Equita che vede vendite domestiche della maggiore tlc italiana scendere dell’1% (discesa meno marcata rispetto al -1,6% del secondo trimestre), con il primo incremento del fatturato mobile complessivo.
Tra le altre big del listino milanese si sono mosse molto bene Luxottica (+4,5%), tra i maggiori beneficiari dell’indebolimento dell’euro, e Generali Assicurazioni (+3,83%). Fitte vendite invece oggi sul titolo Bpm che ha ceduto il 3,63% a quota 0,85 euro, peggior titolo all’interno del Ftse Mib. Il titolo dell’istituto milanese non accoglie con favore le ultime indiscrezioni legate al risiko bancario. Diversi organi di stampa hanno rilancia-to l’ipotesi di un merger con Banca Carige. In particolare il Sole 24 Ore rimarca come appaia tramontata la pista Popolare dell’Emilia Romagna (Bper) con l’istituto emiliano che si sarebbe defilato e pertanto Bpm si sarebbe convinta di riconsidera-re un’operazione con Banca Carige. I colloqui tra i vertici delle due banche sarebbero ripartiti, ma Bpm non avrebbe abbandonato le piste che portano a Banco Popolare e Ubi.