Draghi: la liquidità delle banche sotto il peso di tensioni persistenti
Sono i contenuti dell’intervento tenuto dal presidente della Banca d’Italia e prossimo presidente della Bce, Mario Draghi, all’Acri in occasione della Giornata mondiale del risparmio del 2011.
La crisi
“La crisi ha una dimensione mondiale – ha spiegato Draghi – ma la vulnerabilità dell’Italia ha radici nazionali: l’alto livello del debito pubblico, i dubbi sulle prospettive di crescita dell’economia e le incertezze e i ritardi con cui si provvede alla correzione degli squilibri e alle misure di rilancio della crescita”. Nel breve periodo, nella visione di Draghi, un sostegno alla crescita può provenire da azioni di tipo macroeconomico. In questo contesto “la composizione del prelievo fiscale può essere modificata, trasferendone il peso dalle imposte e dai contributi che gravano sul lavoro e sull’attività produttiva all’imposizione sulla proprietà e sul consumo”. Ma un rilancio duraturo della crescita sostenibile passa soprattutto per le riforme strutturali “da tempo invocate, in larga parte condivise ma tuttora inattuate”: elevare la concorrenza nei mercati dei prodotti, in particolare nei servizi; costruire un contesto amministrativo e regolatorio più favorevole alle attività d’impresa; sospingere l’accumulazione di capitale fisico ed umano; innalzare i livelli di partecipazione al mercato del lavoro.
Le condizioni delle banche e il ruolo delle Fondazioni
Draghi non ha mancato di lanciare un richiamo sulla necessità di un’adeguata dotazione patrimoniale degli istituti di credito, spiegando che elevate dotazioni di capitale permettono di fronteggiare il peggioramento ciclico e di contenere il costo della raccolta sui mercati. “In più occasioni – ha detto – abbiamo insistito affinché le banche realizzassero aumenti di capitale. La risposta è stata finora pronta e confidiamo che così sarà anche in futuro”. Draghi ha spiegato che la richiesta di coefficienti patrimoniali “temporaneamente” più elevati è necessaria “per fronteggiare le attuali preoccupazioni degli investitori”, e che ciò comporterà benefici per la raccolta delle banche sui mercati all’ingrosso. Il richiamo successivo è andato alel fondazioni bancarie: “Abbiamo piena fiducia che, come in passato, le Fondazioni di origine bancaria sapranno farsi carico delle responsabilità che ricadono su di loro”.
Il cerchio economia-banche- economia disegnato da Draghi si chiude con la constatazione che “le difficoltà che il sistema bancario italiano si trova oggi a fronteggiare hanno origine al di fuori di esso” e che i problemi nel medio e lungo termine possono essere risolti alla radice solo aumentando il potenziale di crescita dell’economia italiana nel suo complesso agendo sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. “Occorre dare piena e rapida attuazione alla manovra di settembre, in particolare definendo e realizzando rapidamente il previsto programma di revisione della spesa pubblica”.