Notizie Notizie Italia Dove vanno i risparmi delle famiglie italiane

Dove vanno i risparmi delle famiglie italiane

20 Aprile 2012 09:04

Quali sono i comportamenti finanziari delle famiglie italiane nella crisi e quali le opportunita offerte dall’attuale contesto? Come si stanno muovendo le famiglie italiane tra investimenti e risparmio gestito? A questi punti interrogativi ha cercato di dare risposta l’Osservatorio sui risparmi delle famiglie 2012 realizzato da GFK EURISKO & PROMETEIA e presentato al Salone del Risparmio in svolgimento a Milano. Riportiamo di seguito alcuni passaggi della sintesi dello studio.

Lo scenario, la finanza e le famiglie italiane

Il 2011 segna la definitiva presa di coscienza da parte delle famiglie italiane della necessità di darsi nuove regole di comportamento, nuovi obiettivi, nuovi progetti e la consapevolezza che questi compiti dovranno essere portati a termine contando solo sulle proprie forze. I fenomeni di lungo periodo ci dicono, infatti, che è andato progressivamente aumentando il distacco dalla finanza e dalle istituzioni finanziarie da parte di fasce sempre più ampie della popolazione: negli anni tra il 2008 e il 2011 i segmenti del coinvolgimento e della delega fiduciaria (esemplificati dagli stili paradigmatici degli Innovatori, dei Facoltosi, dei Previdenti e degli Accumulatori) perdono complessivamente parte dei loro “abitanti” i quali vanno, per così dire, a ingrossare le fila di coloro che vivono nei territori del Distacco del Disinteresse e della Marginalità. Verso le banche si registra un clima di sfiducia. L’evoluzione dell’immagine dell’Industry finanziaria italiana, mette in luce la diffusa percezione che la crisi abbia conseguenze su quasi tutte le banche, e che sia quindi in atto una vera e propria crisi di sistema dell’industria bancaria. Le preoccupazioni sono forti e la percezione di solidità e sicurezza delle istituzioni bancarie subisce un brusco calo in sei mesi e il problema non pare solo di tipo reputazionale: i giudizi sono severi e circostanziati. C’è la sensazione diffusa che sia mancato il sostegno alle imprese e alle famiglie. Malgrado ciò ci sono spazi per riprendere la relazione anche sul tema del risparmio e riconquistare la fiducia, pur in un clima di difficoltà (meno soldi). Le famiglie sono alla ricerca di un supporto e di un progetto.

I comportamenti finanziari nella crisi

La consapevolezza che il nuovo ciclo che si apre (e che non sarà breve) richiede l’assunzione di nuovi ruoli e di nuovi atteggiamenti per far fronte ai limiti che le circostanze impongono – limiti economici, ma anche di fiducia e di risorse in senso più complessivo – determina un nuovo orientamento dei clienti nei confronti del mondo finanziario e assicurativo. Si attivano nuove modalità di informazione in ambito finanziario e cresce l’esplorazione e lo switching fra istituzioni/prodotti, alla ricerca di un’offerta più adeguata a sé, in cui il prezzo è certamente importante ma non è tutto.

Le famiglie italiane e gli investimenti

L’area degli investimenti finanziari delle famiglie evidenzia luci ed ombre. Un elemento positivo è costituito dalla tenuta del bacino degli Investitori, definiti come le famiglie che hanno attivato almeno una soluzione di investimento in gestito od amministrato, escludendo quelle detentrici di sole attività liquide (c/c, libretti o conti deposito). Il segmento rimane a quota 30%, pari a circa 6 milioni di nuclei familiari Ma anche all’interno di questo bacino di Investitori sono in corso mutamenti. Il clima che si respira è del tutto analogo a quello generale messo in luce nei confronti dell’Industry Finanziaria da parte del totale famiglie e gli orientamenti in termini di prodotti finanziari evidenziano importanti cambiamenti guidati dalla contingenza. Rispetto a 6 mesi or sono gli investitori si orientano maggiormente verso prodotti in grado di garantire solidità, sicurezza e stabilità alle proprie risorse finanziarie, ed oggi anche “evitare le tasse” è importante. Questi paradigmi determinano un maggiore orientamento verso Buoni Postali e Beni Rifugio, unici prodotti di investimento che registrano contemporaneamente una crescita di diffusione presso le famiglie investitrici ed una crescita di fiducia rispetto al 2011. Si registra inoltre una forte pulsione verso la liquidità, con conseguente incremento delle famiglie detentrici di “conti di deposito”, anche a seguito della variazione della tassazione sulle rendite finanziarie e i depositi.

Le famiglie italiane e il risparmio gestito

A fronte di una ritorno di fiamma delle soluzioni di liquidità, l’Osservatorio evidenzia che l’asset allocation in area Gestito registra un’ulteriore contrazione (in atto da fine 2008), sintomo di un malessere che risulta abbastanza diffuso presso gli investitori in questa tipologia di prodotti finanziari, che dichiarano anche una fiducia in contrazione rispetto al recente passato verso questa forma di investimento. Se infatti la quota di investitori titolari di prodotti in area gestito rimane stabile nel semestre, le famiglie che investono in gestito sono sempre più perplesse. Al calo di percezione dei rendimenti positivi dei prodotti gestiti i titolari evidenziano una contrazione degli indici di Customer Satisfaction per la gestione. Come evidenziato per la relazione bancaria, anche nel comparto del risparmio gestito i giudizio del consumatore finanziario sono ormai netti e implacabili e toccano tutti gli ambiti di offerta evidenziando attese fortemente disilluse. L’investimento in risparmio gestito risulta oggi, per il cliente, non adeguato alle aspettative sia in termini di capacità di coprire le esigenze del titolare nel breve e medio lungo termine, che in termini di sicurezza e rapporto rischio-rendimento. A questi aspetti si somma l’ambito delle informazioni al cliente, che nei momenti di difficoltà e incertezza divengono un valido strumento per mitigare le ansie del cliente, ma che dalle valutazioni raccolte risultano in questo momentoinsufficienti a costituire un elemento di rassicurazione. Conseguenza di questo quadro è l’aggravarsi della percezione di un rapporto sbilanciato in negativo in termini di value for money, in cui il valore è fortemente messo in discussione da parte del cliente mentre il tema costi si fa maggiormente sentire. È quindi fondamentale che l’Industria del Risparmio Gestito riprenda un ruolo attivo di protagonismo nel contesto italiano, che ribadisca la validità di questo comparto e delle sue soluzioni di investimento per un mercato oggi alla ricerca di supporti e progetti che questa Industry può certamente soddisfare. Il quadro delineato nel Rapporto evidenzia quanto sia fondamentale che l’Industria del risparmio gestito riprenda un ruolo attivo di protagonismo nel contesto italiano, che ribadisca la validità di questo comparto e delle sue soluzioni di investimento per un mercato oggi alla ricerca di supporti e progetti che questa Industry può certamente soddisfare.

Le opportunita offerte dal contesto

Il cambiamento del comportamento richiede nuove proposizioni, nuovi linguaggi e approcci, senza i quali anche l’attivazione delle opportunità descritte sia nello scenario microeconomico di GfK Eurisko, che quello macroeconomico di Prometeia rischiano di disperdersi. Costruire una finanza vicina alle famiglie e all’economia reale richiede, però, un cambio di passo da parte dell’Industry. Una riproposizione delle stesse ricette del passato appare illusoria. La ripresa, quando arriverà, con ogni probabilità non farà tornare la relazione domanda-offerta allo status quo ante.