Dopo sette anni taglio dei tassi in Australia, giovedì Bce e BoE
La Royal Bank of Australia ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto al 7% dal 7,25% precedente. E’ la prima volta che accade in quasi sette anni. I tassi di interesse si mantengono comunque elevati, da “Paese emergente” e il cammino di discesa è previsto essere lento. La Banca centrale autraliana ha lasciato la porta aperta a ulteriori correzioni al ribasso del tasso centrale ma allo stesso tempo ha chiarito che non si tratterà di interventi “scontati” ma che dipenderanno dall’analisi delle condizioni di crescita e inflazione del Paese. I prezzi al consumo rimangono infatti più elevati di quanto desiderabile, al 4,5% a giugno, contro una zona di comfort tra il 2-3% che rappresenta l’obiettivo della Rba. A tenere sotto pressione i prezzi anche il forte traino esercitato dalle commodity che si prevede continuerà a rimanere forte. Difficile, quindi, attendersi una serie tagli anche se prima di fine anno gli analisti si attendono un ulteriore ritocco.
In ogni caso, le mutate prospettive di crescita globale, la restrizione delle condizioni del credito e l’effetto dei maggiori prezzi dei carburanti unito con la correzione dei mercati finanziari hanno fatto sentire il loro peso nel Nuovissimo continente mettendo in difficoltà i consumatori alle prese con le rate del mutuo.
Giovedì toccherà a Bank of England e Banca centrale europea decidere sui tassi di interesse nel Vecchio continente, la cui situazione di crescita appare ben più grigia di quella australiana. Le attese sono tuttavia per una conferma dei livelli al 5% e al 4,25% rispettivamente con Trichet che vuole vedere chiari segnali di raffreddamento dei prezzi prima di procedere con la manovra della leva di politica monetaria.