Domani il nuovo premier giapponese, lo yen scende ancora. In recupero l’euro
L’ondata di ottimismo che sta caratterizzando oggi i mercati non manca di condizionare l’andamento delle valute con l’euro in recupero e lo yen che cede ancora terreno. Il cross euro/dollaro si è riportato in area 1,23 dollari ed euro/yen in rialzo di oltre l’1% a 113, 9 yen. La moneta nipponica viaggia sui minimi a due settimane rispetto al dollaro con cross dollaro/yen viaggia a quota 92,63 yen (+0,59%) dopo esser salito alla vigilia di oltre 1 punto percentuale. Naoto Kan, attuale vice primo ministro e ministro delle Finanze, ha presentato la propria candidatura a nuovo premier del Giappone rimarcando come uno yen debole favorirebbe l’export nipponico e indicando in quota 95 yen il livello ritenuto appropriato. Elezione del nuovo premier prevista per domani pomeriggio da parte del parlamento che oggi ha affrettato i tempi per il varo del nuovo governo.
In attesa dei dati sul mercato del lavoro statunitense in arrivo domani, che dovrebbero evidenziare un’accelerazione del processo di ripresa (consensus +500 mila per le no farm payrolls dopo le +290 mila di aprile), ieri a convincere i mercati è stato il dato di aprile sui compromessi immobiliari con un balzo mensile del 6% che ha battuto le attese del mercato. Inoltre è stato rivisto al rialzo il dato del mese precedente (+7,3% m/m rispetto al +5,3% annunciato il mese scorso).
Tra i dati in arrivo oggi pomeriggio spicca quello sulle richieste di sussidi di disoccupazione (consensus 450 mila dalle 460 mila di settimana scorsa). Alle 16.00 è in uscita l’indice Ism non manifatturiero di maggio: è atteso in rialzo a quota 56 punti dai 55,4 del mese precedente. L’indice si basa su un’indagine svolta tra circa 370 direttori d’acquisto statunitensi ed è una media di quattro indicatori di egual peso: l’attività economica, i nuovi ordini, l’occupazione e le consegne. Un livello di quest’indicatore superiore a 50 segnala una crescita dell’economia. L’Ism non manifatturiero, conosciuto anche come indice dei servizi, riveste un’importanza minore rispetto all’Ism manifatturiero, che a maggio è sceso a 59,7 punti dai 60,4 di aprile.