Forex: la Banca centrale iraniana riporta l’euro in quota 1,22 contro dollaro
Dopo il rafforzamento seguito alla pubblicazione del dato sul Ppi, che con un +0,9% ha superato le attese, nella seconda parte di seduta la moneta unica è stata penalizzata dalla notizia secondo cui la Banca centrale iraniana intende ridurre drasticamente le sue riserve in euro. La quota di riserve denominata in euro è destinata a scendere dal 55 al 20-25% per far posto ad acquisti in dollari e oro. Secondo indiscrezioni la CBI (Central Bank of Iran) avrebbe già iniziato con la vendita di 15 mld di euro ed il processo è destinato a concludersi entro la fine di settembre.
Torna quindi in quota 1,22 il cross euro-dollaro che in questo momento scambia in calo dello 0,3% a 1,2205, non lontano dal minimo di seduta toccato a 1,2174. Il dollar index sale dello 0,43% a 87,017. Lo yen, che generalmente beneficia delle incertezze insieme al greenback, oggi è affossato dalla difficile situazione politica del Paese dopo le dimissioni del premier Yukio Hatoyama. Per acquistare un euro sono necessari 112,54 (+0,85%) yen mentre l’usd/jpy quota 92,260 (+1,25%).
La rinuncia da parte di Prudential all’acquisizione degli asset asiatici di American International Group nella prima parte di seduta aveva spinto al rialzo la sterlina, che in questo momento ritraccia scambiando a 1,4567 nel cable (gbp/usd, -0,68%) ed a 0,8374 nell’eur/gbp (+0,89%).
Per quanto riguarda gli aggiornamenti macroeconomici arrivati dagli Stati Uniti, le nuove richieste di mutui hanno registrato un rialzo di poco sotto il punto percentuale (+0,9%), le vendite al dettaglio Redbook hanno fatto segnare nelle 4 settimane di maggio un +0,3% mensile (+2,7% annuo) mentre il dato relativo i compromessi immobiliari con un +6% ha battuto le attese del mercato, orientate per un rialzo del 5%.