Il dollaro Usa si rafforza dopo dati occupazione migliori delle attese
La ripresa economica degli Stati Uniti potrebbe essere più forte di quanto preventivato e interessare anche il mercato del lavoro. E’ quanto traspare dai dati pubblicati alle 14.30 dal dipartimento del Lavoro che hanno mostrato per novembre la minor perdita di posti di lavoro negli Usa da quasi due anni: solo 11mila. Un livello più basso si era registrato solo nel dicembre 2007. A questo deve aggiungersi una revisione migliorativa dei dati di ottobre e settembre di 159mila unità, con il tasso di disoccupazione tornato così al 10% dopo essere salito il mese scorso al 10,2 per cento. Il consensus prevedeva nuovi 118mila unità senza lavoro. Il settore dei servizi ha aggiunto 58mila posti di lavoro, mentre il comparto manifatturiero ha ridotto gli occupati di 69mila unità, mentre i posti interinali, in parte legati ai bisogni delle grandi catene commerciali in vista del Natale, sono ammontati a 52mila, il livello massimo dal dicembre 2004. Proprio il livello delle occupazioni temporanee, insieme ad altri dati, quali l’aumento delle ore lavorate e dei salari, lasciano presupporre un prossimo incremento delle assunzioni a tempo pieno.
Immediata la reazione dei mercati finanziari, con le Borse europee che hanno registrato un’impennata verso l’alto portandosi abbondantemente in territorio positivo. Il Ftse Mib guadagna l’1,8% oltre quotas 23.000 punti
Molto marcato anche il deprezzamento dell’euro su dollaro seguito alla pubblicazione dei dati, con il cross sceso sotto quota 1,50 a testare minimi intraday in area 1,4915. Il rafforzamento del dollaro si è riflesso in una discesa delle quotazioni dell’oro sotto i 1200 dollari per oncia agli attuali 1180 dollari.
Sui mercati valutari si nota un marcato rafforzamento di sterlina e di dollaro canadese, due valute storicamente correlate al dollaro americano.