Notizie Dollaro guardingo in attesa di novità su fiscal cliff

Dollaro guardingo in attesa di novità su fiscal cliff

29 Novembre 2012 09:44

Torna un moderato ottimismo circa la possibilità di trovare un accordo che eviti il fiscal cliff. Il precipizio fiscale, ossia la combinazione di tagli alla spesa e aumenti delle tasse per oltre 600 mld di dollari che scatterebbero automaticamente a inizio 2013, sarà al centro degli incontri odierni tra il segretario del Tesoro Usa, Timothy Geithner e i quattro principali leader del Congresso Usa. Ieri una nuova ventata di ottimismo è arrivata nella serata dopo le parole distensive dello speaker repubblicano del Congresso, John Boehner, che ha espresso un certo ottimismo che si arrivi a un accordo con la Casa Bianca per evitare il fiscal cliff.

“E’ molto probabile che ci accingeremo a vedere diversi up&down da qui a Natale – rimarcano oggi gli analisti di CMC Markets – proprio a causa delle oscillazioni di mercato, con il processo negoziale che avvincerà gli investitori fino a quando non si troverà un accordo”.
Il Dollar Index, indice che misura l’andamento del biglietto verde nei confronti di un basket di sei valute, si mantiene sopra quota 80, poco sopra i minimi toccati a inizio mese. “Dopo il rimbalzo sul supporto importante a 1,2880 ieri, ha ripreso ad accelerare salendo sino a 1,2980, dopo una breve test nella notte a 1,2960 – commenta Vincenzo Longo, market strategist di IG – per oggi la resistenza principale rimane a 1,3010, massimo di martedì, mentre un primo supporto transita per 1,2940 e successivamente a 1,2880”.

Tra le risk currencies si mantiene nei pressi dei massimi a 2 mesi il dollaro australiano (oggi massimo a a 1,0479) sull’ottimismo legato al fiscal cliff ma anche per i positivi riscontri arrivati dall’immobiliare australiano. Le vendite di case australiane a ottobre hanno infatti registrato un incremento mensile pari al 3,4% interrompendo la sequenza negativa evidenziata nei tre mesi precedenti. Buoni riscontri che potrebbero indurre la Reserve Bank of Australia, che si riunirà il prossimo 4 dicembre, a non toccare i tassi. Il mercato è abbastanza diviso sull’argomento con 15 dei 26 analisti interpellati da Bloomberg che vedono un taglio dei tassi al 3%, mentre gli altri propendono per un nulla di fatto.

Infine, guardando alla Svizzera, il presidente della Swiss National Bank Thomas Jordan ieri sera ha ribadito l’impegno della banca centrale elvetica a mantenere il cap a 1,20 per il cambio euro/chf, ancora necessario per aiutare a contenere i rischi legati a stabilità dei prezzi e crescita economica.