Dollaro chiude ottava e mese con il segno più
Nuova seduta con il segno più per l’indice del dollaro che nel corso della settimana ha guadagnato un punto percentuale portando l’incremento da inizio anno all’1,5%. Nonostante qualche sporadico dato negativo, la crescita della prima economia si sta confermando solida e di riflesso la banca centrale statunitense nella riunione di mercoledì scorso ha deciso all’unanimità (non accadeva dal giugno del 2011) un’ulteriore riduzione del piano di acquisto asset a 65 miliardi di dollari mensili.
Nel corso dell’ottava il cambio eurodollaro è sceso dell’1,3% mentre l’incrocio con lo yen non ha fatto segnare variazioni di rilievo (-1,8% dell’eur/usd e -3% per lo usd/jpy nel 2014). La forza del biglietto verde è risultata più evidente nei confronti delle valute dei Paesi emergenti, le più colpite dal clima di avversione al rischio e dai disinvestimenti innescati dal tapering.
Nonostante l’intervento della South Africa Reserve Bank, che ha inaspettatamente portato il tasso di interesse al 5,5% dal 5%, il cambio tra dollaro e rand sudafricano è cresciuto dello 0,75% mentre gli interventi degli istituti centrali di India e Turchia, che hanno rispettivamente alzato il tasso benchmark di un quarto di punto percentuale all’8% e del 4,25% al 12 per cento, hanno permesso al cambio usd/inr di terminare l’ottava in parità e allo usd/try di scendere del 3,2%.
Dollaro in evidenza anche rispetto alle commodity currencies: l’incrocio con il dollaro neozelandese ha messo a segno un +1,7% e quello con il cugino canadese è salito di mezzo punto percentuale.