Dollaro australiano: pochi spazi di rivalutazione contro l’euro
Dopo aver incamerato un rialzo di quasi 8 punti percentuali tra la fine di aprile e la prima decina del mese di giugno, l’euro ha frenato la sua corsa contro il dollaro australiano riportandosi a 1,4500. La valuta unica ha in parte scontato le incertezze nei colloqui tra la Grecia e i creditori. Lo spazio per la discesa appare però limitato. Come spiegano gli analisti di Mps Capital Services in un report ci sono tre fattori che pesano sul dollaro australiano e che impediranno apprezzamenti troppo marcati:
- La Reserve Bank of Australia ha ribadito più volte come la valuta australiana sia ancora troppo forte a livello fondamentale e ha dichiarato che l’economia australiana continua a crescere al di sotto del proprio potenziale. Nonostante l’Istituto centrale abbia confermato i tassi di interesse nella riunione di giugno (dopo averli tagliati a maggio) il governatore Glenn Stevens ha lasciato aperto la porta a ulteriori tagli “se saranno necessari per avere una crescita sostenibile”.
- L’economia australiana subisce anche le conseguenze del rallentamento cinese. La Cina rappresenta il primo partner commerciale per l’Australia.
- La fine del superciclo delle commodity non è favorevole a una nazione ricca di materie prime. L’indice Gsci Er relativo ai metalli industriali ha registrato a maggio il calo mensile più marcato dal 2012.
Pertanto, dal lato del dollaro australiano, non sembrano esserci al momento fattori di forza in grado di determinare arretramenti del cambio euro/dollaro.
Esistono, per contro, fattori di debolezza sufficienti a far sì che sia l’euro a svalutarsi?
Per comprendere le dinamiche future del cambio euraud gli analisti di Mps Capital Services prendono in considerazione ciò che potrebbe accadere all’audusd (dollaro australiano contro dollaro Usa) e all’euro/dollaro.
Per quanto riguarda il cambio tra dollaro australiano e americano il governatore della RBA ha detto più volte di preferire una stabilizzazione in area 0,75. Sono sostanzialmente i livelli attuali visto che il cross si muove in area 0,77 ma fino a pochi giorni fa si trovava a 0,76. Tale risultato, prosegue la spiegazione degli esperti di Mps, potrebbe essere ottenuto sia attraverso ulteriori tagli dei tassi di interesse sia con le parole dei membri della Reserve Bank of Australia come avvenuto più volte in passato.
L’attesa per l’euro/dollaro è invece di rafforzamento, nel corso dell’anno, della valuta unica. Il risultato di questo incrocio di previsioni porta, secondo gli esperti, ad escludere la possibilità di ulteriori ribassi dell’euraud che, eventualmente, potrebbero risultare sotto temporanei.
Nei prossimi mesi, conclude il report, il cambio potrebbe registrare una fase piuttosto laterale con la possibilità di spingersi in prossimità di 1,50, un’area di forte resistenza.