Notizie Dollar index stabile in attesa della Fed

Dollar index stabile in attesa della Fed

18 Marzo 2014 16:55

Continua la fase di consolidamento per l’indice del dollaro. L’allentarsi delle tensioni geopolitiche non sta favorendo il dollar index, l’indicatore che rileva le performance del biglietto verde contro un basket di valute, che si conferma sotto quota 80 a 79,45 punti. A favorire la lateralità ci stanno pensando anche le indicazioni macro contrastanti e l’attesa in vista dell’esito della riunione del Fomc (Federal open market committee), il braccio operativo della Federal Reserve.

A febbraio i permessi edilizi hanno evidenziato un incremento del 7,7%, ben al di sopra del +1,6% stimato dagli analisti, mentre l’indice che misura le nuove costruzioni abitative ha deluso mettendo a segno un calo mensile dello 0,2% (consenso +3,4%). In linea con le stime invece l’inflazione che il mese scorso ha registrato un rialzo mensile dello 0,1%, sia per quanto riguarda l’indice completo che nel caso di quello depurato delle componenti più volatili (c.d. Cpi “core”).

Dalla riunione della Federal Reserve di domani non dovrebbero arrivare grandi sorprese e il piano di allentamento quantitativo dovrebbe essere ridotto di altri 10 miliardi a 55 miliardi di dollari mensili. Più interessante sarà seguire il progressivo passaggio da una forward guidance “quantitativa” a una “qualitativa”.

Il netto miglioramento registrato negli ultimi mesi dal mercato del lavoro a stelle e strisce ha spinto Bernanke prime e la Yellen poi a smarcarsi dalla guidance fornita in un primo momento al mercato che prevedeva una normalizzazione della politica monetaria in corrispondenza del raggiungimento di un tasso di disoccupazione al 6,5%.

Nelle ultime riunioni la Fed ha rimarcato che al di là dell’andamento di un solo indice, la decisione di alzare il costo del denaro dovrà tener conto di tutta una serie di indicatori che meglio rappresentano la reale situazione occupazionale (il calo del tasso di disoccupazione, al 6,7% a febbraio, è stato pesantemente influenzato dal crollo del tasso di partecipazione al mercato del lavoro).