Notizie Notizie Italia Dividendo Poste Italiane con rendimento al top, titolo scatta sul Ftse Mib grazie anche a +10% utile trimestrale

Dividendo Poste Italiane con rendimento al top, titolo scatta sul Ftse Mib grazie anche a +10% utile trimestrale

Pubblicato 12 Novembre 2020 Aggiornato 12 Novembre 2020 16:26

Poste Italiane conferma la sua politica dei dividendi, annunciando la distribuzione dell’acconto previsto per quest’anno, dopo aver registrato nel terzo trimestre una crescita migliore del previsto, grazie al contributo della divisione financial services e insurance. La notizia accende il titolo a Piazza Affari. Fin dai primi scambi, in una seduta intonata al ribasso, l’azione Poste scatta in testa al paniere principale con un balzo di oltre il 3% muovendosi in area 8,26 euro.

I conti tornano e superano le attese

Poste Italiane ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con un utile netto di 353 milioni, in rialzo del 10,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 e oltre le stime degli analisti ferme a 301 milioni. I ricavi si sono attestati a 2,6 miliardi (+0,8%), con le attività commerciali di nuovo a regime. In particolare, i ricavi da pacchi, con volumi balzati del 40%, hanno controbilanciato quasi totalmente il declino della corrispondenza, mentre il business pagamenti e mobile ha visto crescere i ricavi dell’8,2% a 185 milioni. Bene anche i servizi assicurativi, in rialzo del 7% a 454 milioni, con una raccolta netta e lorda in crescita. L’Ebit è salito del 4,2% a 479 milioni (sopra i 443 milioni attesi dal mercato) e del 10% a 507 milioni esclusi i costi straordinari per affrontare l’emergenza. Questo risultato è ancora più positivo se si tiene presente che il 2019 è stato un anno da record. “Poste ha riportato un ottimo set di risultati grazie al contributo della divisione financial services e insurance”, commentano gli analisti di Equita.

Confermata la politica dei dividendi, al via il pagamento dell’acconto

Alla luce di questa performance Poste Italiane conferma la sua politica di dividendi. “Gli importanti risultati di business raggiunti e la solida posizione patrimoniale ci consentono di confermare la nostra politica sui dividendi per il 2020, con la distribuzione a novembre dell’acconto, che incorpora la crescita annuale del 5% prevista nel piano strategico Deliver 2022”, ha annunciato Matteo Del Fante, amministratore delegato e direttore generale del gruppo. Il board ha così deliberato la distribuzione, a titolo di acconto, di parte del dividendo ordinario previsto per l’esercizio 2020, per un importo pari a 0,162 euro per azione. L’acconto sarà messo in pagamento a decorrere dal 25 novembre, con data stacco della cedola prevista il 23 novembre e record date (ossia data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso) il 24 novembre.

Equita SIM rimarca come l’interim dividend dia piena visibilità al dividendo annuo di ulteriori 31 cents, che implica uno yield complessivo del 6%, che la sim milanese ritiene sia sostenibile anche nei prossimi anni grazie a MTM positivo sul portafoglio titoli di Stato e riserve di valore implicite nel gruppo, in primis il capital gain (circa 380 mln) dall’operazione SIA che verrà contabilizzato nel 2021. Equita conferma buy sul titolo con target 10,3 euro, ossia il 25% sopra i livelli attuali.  

Difficile fare previsioni, ma pronta per affrontare seconda ondata Covid

Riguardo al futuro Poste Italiane preferisce non fare previsioni a causa di troppa incertezza legata alla pandemia. La seconda ondata di coronavirus “contribuisce a condizionare lo scenario a breve termine nel quale si troverà a operare il gruppo nei prossimi mesi, rendendolo significativamente incerto e comportando difficoltà nella formulazione di previsioni realistiche sui risultati economico finanziari alla fine dell’anno”, precisa il gruppo che rimane però fiducioso: “Siamo più che mai preparati alla seconda ondata, confermando il nostro ruolo di operatore di sistema italiano – ha detto Del Fante – L’attività operativa è solida e la nostra attenzione alla disciplina dei costi ci offre ulteriore flessibilità per affrontare potenziali difficoltà nei ricavi”.