Notizie Notizie Mondo Dieselgate: Volkswagen vede accantonamenti superare i 6,5 miliardi. Squinzi teme ripercussioni su tutta industria Ue

Dieselgate: Volkswagen vede accantonamenti superare i 6,5 miliardi. Squinzi teme ripercussioni su tutta industria Ue

21 Ottobre 2015 15:31
Volkswagen potrebbe aver bisogno di più accantonamenti rispetto al valore stimato al momento di 6,5 miliardi di euro per coprire i costi dello scandalo “Dieselgate”. E’ quanto ha affermato l’amministratore delegato del gruppo automobilistico tedesco, Matthias Mueller, ai giornalisti a margine di una visita al quartier generale di Volkswagen a Wolfsburg.  “I 6,5 miliardi si riferiscono ai richiami”, ha precisato Matthias Mueller, aggiungendo di poter fare solo ipotesi su possibili ulteriori accantonamenti e che “se ci sarà un cambiamento dei volumi di vendite, reagiremo rapidamente”.
Squinzi : 3-4 mesi per capire entità impatto
Sullo scandalo Volkswagen è oggi intervenuto anche il presidente di Confindustria nel corso di un’audizione parlamentare, affermando che a suo parere non siamo di fronte a un Dieselgate o una questione diesel, bensì a una frode i cui effetti si estenderanno inevitabilmente oltre i confini dell’impresa. 
“E’ una frode i cui effetti si estenderanno inevitabilmente oltre i confini dell’impresa: stiamo parlando, infatti, del secondo produttore mondiale di autoveicoli”, ha detto Squinzi, affermando che che ci vorranno 3-4 mesi per capire l’entità dell’impatto dello scandalo sia sul settore automobilistico che sull’economia tedesca. 
Per Squinzi, le indicazioni provenienti al momento dalle industrie italiane non segnalano particolari e anomali cambiamenti negli ordini di acquisto, anche se la Germania è il nostro primo partner commerciale, pesando per il 23% sulle vendite italiane all’estero. 
Lo scandalo Volkswagen rischia di tradursi in minore fiducia verso industria Ue
Il presidente di Confindustria ha poi aggiunto che il comportamento della Volkswagen rischia di tradursi in minore fiducia verso tutta l’industria europea, anche quella italiana. “Sarebbe un esito estremamente dannoso, che va scongiurato, ricordando e sottolineando anzitutto le punte di eccellenza del nostro settore manifatturiero in materia di efficienza energetica, sostenibilità e rispetto delle regole ambientali” ha sottolineato Squinzi.