Notizie Notizie Italia Deutsche e Commerzbank fanno sul serio, Unicredit guida sprint banche del Ftse Mib

Deutsche e Commerzbank fanno sul serio, Unicredit guida sprint banche del Ftse Mib

18 Marzo 2019 10:39

Il via ufficiale ai colloqui tra Deutsche Bank e Commerzbank in vista di una possibile fusione mette le ali all’intero settore bancario europeo con balzi superiori al 3% per le big di Piazza Affari. Deutsche Bank e Commerzbank hanno formalmente avviato la trattative per la fusione fortemente caldeggiata dal governo tedesco e che andrebbe a creare un colosso da quasi 2 mila miliardi di asset.

 

A Francoforte Commerzbank sale di oltre il 5% e Deutsche Bank del 3,7%. Febbre da M&A che contagia anche Piazza Affari con rialzi fino al 3,5% per Banco BPM che è ritornato il area 2 euro. Tra i migliori anche Unicredit e UBI Banca con rialzi del 3% circa e Intesa Sanpaolo a quasi +2%. Sprint delle banche che ha agevolato il Ftse Mib ad aggiornare i massimi a 5 mesi e mezzo con un picco intraday a 21.219 punti.

Maxi fusione creerebbe seconda maggiore banca UE

La fusione andrebbe a creare il secondo maggiore gruppo bancario europeo dietro a BNP Paribas con 50 milioni di clienti tra privati e imprese, 800 mld di euro di depositi e oltre 1,9 mld di attività. Deutsche Bank conta 2640 filiali (di cui 1.409 in Germania), mentre quelle di Commerz sono circa 1.000.

Deutsche Bank e Commerzbank hanno rilasciato dichiarazioni brevi a seguito di riunioni separate dei loro consigli di amministrazione, indicando un aumento dell’iter verso una fusione, sebbene entrambe abbiano anche avvertito che un accordo risulta “tutt’altro che certo”.

“Alla luce di opportunità crescenti – rimarca la nota di ieri di Deutsche Bank – il cda ha deciso di rivedere le opzioni strategiche” e punta a “migliorare il profilo di crescita e l’operatività della banca”, avviando così le trattative con Commerzbank.

Ostacoli non mancano

Tra gli investitori c’è ottimismo che una qualche forma di accordo potrebbe essere conclusa. Rimangono però diversi punti di domanda. “Questo accordo rimane ancora un grande punto interrogativo – rimarca Michael Hewson, Chief Market Analyst at CMC Markets UK – con molti ostacoli che si frappongono a qualsiasi tipo di accordo. Sappiamo già dalla recente esperienza, quanto può essere difficile fare valutazioni accurate sui valori di prodotti derivati complessi nei bilanci delle banche e questo prima di guardare anche le valutazioni di prodotti più tradizionali come i titoli di stato, così come i numeri sui crediti in sofferenza”. Mentre gli investitori potrebbero benissimo acquistare in scia alla notizia di una qualche forma di accordo, Hewson ricorda il vecchio detto che “non si può fare una borsa di seta da un orecchio di una scrofa” non è mai stato più vero.