Deficit commerciale ai minimi da quattro anni, dollaro in evidenza
Quinto segno più in sei sedute per l’indice del dollaro. In attesa delle minute dell’ultima riunione del Fomc (Federal open market committee, il braccio operativo della banca centrale statunitense), il dollar index mette a segno un’altra seduta con il segno più portandosi a ridosso di quota 81 punti (80,946) per la prima volta da un mese.
Oggi indicazioni rialziste per il biglietto verde sono arrivate dalla pubblicazione dei dati relativi il deficit commerciale della prima economia che, spinto al ribasso dal boom della produzione di greggio da fonti non convenzionali, a novembre è sceso ai minimi da quattro anni a 34,3 miliardi.
James Knightley, analista di Ing, lo definisce “un segnale incoraggiante per la crescita del Pil del quarto trimestre”. La stima aggiornata sul Pil Q4 raccolta da marketwatch sale così in quota 3%, oltre mezzo punto percentuale in più rispetto al dato precedente.
Con l’eurodollaro sostanzialmente stabile a 1,3624 e il dollaroyen in rialzo dello 0,2% a 104,41, spicca l’incremento ai massimi da tre anni del cambio con il cugino canadese, salito nel corso della seconda parte fino a 1,0761 C$.
La forza del greenback si sta scontrando con un loonie (dal nome dell’uccello marino raffigurato sulla moneta C$1) indebolito dai dati relativi la bilancia commerciale (deficit stabile a -0,9 mld) e la fiducia dei direttori degli acquisti (Pmi Ivey in contrazione da 53,7 a 46,3 punti).