Def: Pil giù dello 0,3% e deficit al 3% nel 2014. Pareggio rinviato al 2017
Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri in serata la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def). Questa, ha spiegato il Governo nel comunicato stampa diffuso nel post riunione, “aggiorna il quadro macroeconomico rispetto ai dati dello scorso aprile e fornisce indicazioni sulle tendenze e gli obiettivi di finanza pubblica”. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che ha illustrato il documento, ha parlato di un’economia molto deteriorata. Ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha rassicurato che non ci sarà nessuna manovra aggiuntiva nel 2014.
Rivisti al ribassi tutti i principali indicatori. La stima aggiornata del tasso di crescita del Prodotto interno lordo del 2014 (-0,3% rispetto al 2013) indica che l’Italia è ancora in recessione. In questo quadro il deficit si attesterà al 3% del Pil per il terzo anno di fila. Il quadro programmatico predisposto dal Governo, da perseguire con gli interventi e le politiche che saranno iscritti nella Legge di Stabilità, stima per il 2015 l’uscita dalla recessione e una crescita del Pil pari a +0,6% sul 2014; il rapporto deficit/Pil in calo a 2,9% (-0,1 punti percentuali rispetto al 2014); la disoccupazione in calo al 12,5%. Il rapporto tra debito pubblico e Pil è previsto al 131,6% per il 2014 e al 133,4% per il 2015.
Tra gli obiettivi programmatici del Governo per il 2015 è presente un aggiustamento del deficit strutturale pari a circa un decimo di punto percentuale rispetto al 2014. Il rallentamento del percorso di avvicinamento all’obiettivo di medio termine – che verrà raggiunto nel 2017 – è compatibile con la flessibilità prevista dalle regole dell’Unione europea, che contemplano la possibilità di deviazioni temporanee in presenza di riforme capaci di migliorare strutturalmente la competitività del paese e qualora si verifichi la circostanza di un severo peggioramento dell’economia.
Il pareggio di bilancio slitta così al 2017, dopo il precedente rinvio al 2016. “Siamo in una situazione che richiama le cosiddette circostanze eccezionali, crescita negativa con tre anni consecutivi di recessione e crescita dei prezzi vicina allo zero e questo implica che nell’ambito delle regole europee è lecito immaginare un rallentamento del processo di aggiustamento del saldo strutturale che avverrà in misura positiva, anche se ridotta rispetto a quanto immaginato nel Def di aprile di quest’anno”, ha spiegato Padoan che ha confermato il bonus da 80 euro e non ha escluso un intervento sul Tfr, assicurando che ci sarà una riduzione del costo del lavoro delle imprese.