News Notizie Italia Decreto salva banche: da Intesa Sanpaolo 1,71 miliardi di euro per salvataggio Banca Marche, Carife, Etruria e Carichieti

Decreto salva banche: da Intesa Sanpaolo 1,71 miliardi di euro per salvataggio Banca Marche, Carife, Etruria e Carichieti

Pubblicato 23 Novembre 2015 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:40
Intesa Sanpaolo ha reso noto l'esborso pro-quota previsto per il gruppo dal processo di risoluzione di Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara.

Il salvataggio degli istituti di credito previsto dal decreto salva banche approvato ieri dal Consiglio dei Ministri porterà a un esborso complessivo di 1,71 miliardi di euro per il gruppo Intesa Sanpaolo.

Intesa Sanpaolo dovrà infatti erogare un finanziamento a favore del Fondo di risoluzione per circa 780 milioni di euro, corrispondente alla quota di pertinenza del finanziamento complessivo da 2,35 miliardi di euro.

Il prestito verrà rimborsato nel corso del mese di dicembre 2015 con i contributi che saranno stati versati al Fondo dal sistema bancario italiano.

All'esborso per il finanziamento al Fondo di risoluzione si somma l'erogazione di un finanziamento a favore del Fondo per circa 550 milioni di euro, corrispondente alla quota di pertinenza di un finanziamento complessivo di 1.650 milioni di euro.

Il finanziamento sarà a breve termine, ossia con una scadenza pari a 18 mesi meno un giorno, a fronte del quale la Cassa Depositi e Prestiti ha assunto un impegno di sostegno finanziario in caso di incapienza del Fondo alla data di scadenza del finanziamento.

Ammontano invece a circa 380 milioni di euro gli oneri connessi al versamento del contributo straordinario al Fondo, oneri che verranno registrati nel conto economico del quarto trimestre 2015 in aggiunta ai circa 95 milioni relativi al contributo ordinario per il 2015 già spesati nel primo semestre dell'anno.

Il salvataggio di Banca Marche, Carife, Etruria e Carichieti avverrà attraverso il Fondo unico di risoluzione e la nascita, già da oggi, di 4 bad bank (nelle quali scaricare i crediti deteriorati) e 4 good bank (dove confluiranno gli asset buoni). Queste ultime saranno gestite dall'Autorità di risoluzione all'interno della Banca d'Italia.