Debole Pmi Cina affossa le commodity currency
La discesa a sorpresa dell’indice Pmi cinese si fa sentire oggi sull’umore delle commodity currency. L’indice Pmi manifatturiero della Cina calcolato da Hsbc è sceso a gennaio a 49,6 punti dai precedenti 50,5 punti. La rilevazione ha deluso le stime degli analisti che si aspettavano un calo inferiore del Pmi manifatturiero a 50,3 punti.
Spicca il calo del dollaro australiano tornato sotto quota 0,88 rispetto al dollaro Usa, non lontano dai minimi a 3 anni e mezzo toccati settimana scorsa. Il cosiddetto aussie era reduce dal tentativo di risalita della vigilia in seguito alla crescita superiore alle attese dell’inflazione che aveva allentato le attese di un taglio del costo del denaro da parte della Reserve Bank of Australia. Giù anche il dollaro canadese a quota 0,8968 rispetto al biglietto verde dando seguito alla discesa di ieri in seguito al meeting della Bank of Canada che ha confermato il tasso benchmark a quota 1% riducendo però le stime di inflazione e ribadendo che agli attuali livelli il loonie rappresenta ancora un freno per le esportazioni del Paese. Il loonie viaggia sui minimi dal 2009.
In tenuta invece il dollaro neozelandese dopo che il primo ministro John Key ha detto che l’economia neozelandese crescerà con vigore quest’anno.