Notizie Debole Pil australiano non deprime l’aussie

Debole Pil australiano non deprime l’aussie

5 Dicembre 2012 09:57

Non accenna a perdere colpi il dollaro australiano nonostante i riscontri non entusiasmanti arrivati dalla congiuntura del Paese dell’Oceania. Il Pil australiano è cresciuto dello 0,5% nel terzo trimestre. Il dato annunciato dall’ufficio di statistica del Paese è leggermente inferiore alle stime degli analisti che si attendevano un progresso trimestrale pari allo 0,6%. Su base annualizzata il Pil è avanzato del 3,1% dal +3,8% precedente con la domanda per consumi scesa ai minimi a 2 anni e mezzo. Ieri la Reserve Bank of Australia aveva tagliato il livello dei tassi di interesse al 3%, eguagliando il livello minimo degli ultimi 50 anni a cui li aveva portati già nel 2009. Il vice governatore della Rba, Philip Lowe, oggi ha rimarcato che il taglio dei tassi è efficace per stimolare l’economia generale- “Economia globale debole, calo dei prezzi delle materie prime e dollaro australiano – ha detto Lowe – sono tutti elementi che giustificano tassi più bassi rispetto degli ultimi due decenni”.
L’aussie si mantiene oggi in area 1,047 rispetto al dollaro Usa, sugli stessi livelli a cui viaggiava prima del dato sul Pil.

Mattinata interlocutori per l’euro che in avvio si è portato fino a 1,3126, nuovo livello più alto a circa 7 settimane rispetto al dollaro Usa. Massimi da settembre invece per il cross euro/chf arrivato fino a 1,21605 proseguendo il forte movimento iniziato a inizio settimana in scia alle indicazioni arrivate dalle big bancarie svizzere, Credit Suisse e Ubs, per disincentivare i depositi in franchi svizzeri attraverso interessi negativi o commissioni temporanee oltre certe soglie.