Debiti Pa: ministri in pre allerta per CdM nel weekend. Patuelli, siamo oltre i 100 miliardi
Il Consiglio dei Ministri chiamato al varo del decreto legge sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione potrebbe riunirsi già questo weekend. E’ quanto riportano le maggiori agenzie di stampa che citano fonti governative, secondo cui il Consiglio potrebbe tenersi con ogni probabilità sabato o al limite domenica. I ministri infatti sarebbe stati già messi in pre allerta chiedendo loro di essere reperibili per questo fine settimana.
Abi e Confindustria
Nel frattempo Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, ha dichiarato che i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese italiane sono già oltre quota 100 miliardi di euro. A fine 2011, secondo le stime della Banca d’Italia, i debiti delle amministrazioni pubbliche verso le imprese ammontavano a circa 90 miliardi di euro. Patuelli ha poi incontrato oggi il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. Nel corso dell’incontro è stato anche affrontato il tema dello sblocco dei pagamenti della Pa, sul quale entrambi hanno convenuto che si tratta di una misura fondamentale, da adottarsi il più tempestivamente possibile per dare ossigeno alle imprese in un una fase particolarmente critica.
In mattinata era giunto il commento positivo sul rinvio dell’esame del Consiglio dei Ministri sul provvedimento da parte del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha definito come “assolutamente insoddisfacente” la prima stesura del decreto legge. Squinzi ha dichiarato che piuttosto che avere un “pateracchio” è meglio tornarci sopra e fare con calma. La promessa, ha poi aggiunto, è che la stesura ci sia venerdì o al più tardi nel corso del fine settimana, anche se c’è bisogno di quei soldi nel più breve tempo possibile perché le imprese sono in uno stato di sofferenza disperata.
Draghi
Sul tema è intervenuto anche il governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi. Il numero uno dell’Eurotower ha definito la restituzione degli arretrati come una misura di stimolo più importante che un Paese possa mettere in partica. Misura, ha sottolineato Draghi, che potrebbe valere in qualche caso anche diversi punti di Pil.
Una scossa da Adiconsum
Ha chiesto un’accelerazione sul provvedimento Adiconsum che nella persona del segretario generale Pietro Giordano ha dichiarato: “Non è possibile continuare con un Paese che non fa scelte o che le rinvia come sta accadendo per i 40 miliardi di euro di cui è debitrice la pubblica amministrazione verso le imprese”. E prosegue: “40 miliardi che vanno immessi da subito nel sistema Italia. 40 miliardi – continua Giordano – già contabilizzati nel bilancio dello Stato e che non possono essere recuperati con ulteriori tasse. Solo l’immissione di una forte liquidità a favore delle imprese creditrici nei confronti dello Stato può rilanciare la produzione di beni e servizi e quindi l’occupazione e di conseguenza i redditi e i salari per il loro acquisto. Non è possibile continuare con una pressione fiscale diretta e indiretta così alta. È necessario trovare soluzioni che non siano solo la dilazione dei crediti fiscali dello Stato in 72 rate o un federalismo di riscossione che spaccherebbe ancora una volta l’Italia a metà.