D.Choe: l’avversione al rischio penalizza euro e aussie, tutti in attesa dei dati macro
Nel corso della prima parte di seduta le indicazioni deludenti arrivate dalla fiducia dei direttori degli acquisti hanno fatto perdere terreno alla moneta unica, che scambia a 1,3325 contro dollaro (-0,5%), a 112,41 nel cross con lo yen (-0,7%) ed a 0,8503 nell’eur/gbp (-0,6%).
La lettura preliminare dell’indice Pmi dell’eurozona di settembre è risultata di 53,6 punti dai 55,1 punti precedenti. Si tratta della lettura minore degli ultimi 8 mesi. Le attese del mercato erano a 54,5 punti. Sotto le attese anche il Pmi servizi (53,6 dai 55,9 di agosto) e il Pmi composite (53,8 punti dai 56,2 precedenti). Indicazioni deludenti che erano state anticipate dai dati tedeschi, che hanno rilevato il Pmi a 55,3 dai 58,2 punti precedenti; in calo anche il Pmi servizi a quota 54,6 punti da 57,2 ed il composite, sceso da 54,8 a 58,4 punti.
David Choe di IG Markets rileva che “considerato che la moneta unica contro dollaro ha guadagnato 2 punti percentuali dopo l’apertura della Fed ad una nuova fase di allentamento quantitativo, era prevedibile una fase di pull-back”. Per Choe per capire meglio la direzionalità del cross bisognerà attendere i dati in arrivo dagli Stati Uniti questo pomeriggio.
Choe rileva poi che gli investitori “in uscita dalle posizioni in euro si sono diretti sulla sterlina, vista come alternativa alla divisa statunitense” permettendo al cross di recuperare posizioni e toccare un massimo di seduta a 1,5706. In questo momento per acquistare una sterlina sono necessari 1,5668 dollari, lo 0,2% in più rispetto a ieri. Oggi indicazioni macro contrastanti in arrivo dalla Gran Bretagna. Da un lato il calo dei mutui concessi, ai minimi dall’aprile 2009 (31.767 unità), dall’altro il +37% annuo registrato dalla produzione di auto ad agosto.
L’avversione al rischio sui mercati, sottolinea Choe, sta penalizzando anche il dollaro australiano, spingendo l’aud/usd a 0,9489. Secondo Choe l’aussie potrebbe trovare supporto nel probabile incremento del costo del denaro da parte della Reserve Bank ad Australia (RBA) ad ottobre.