Dati macro spingono il pound, cosa farà la BoE?
Nuova linfa per la sterlina. La tesi secondo cui l’economia britannica è in fase di surriscaldamento oggi è stata avvalorata dai dati relativi i prezzi al consumo e quelli delle abitazioni, entrambi cresciuti più delle stime. Il mese scorso l’inflazione ha evidenziato un’accelerazione attestandosi all’1,9% annuo, decisamente superiore sia rispetto al +1,5% precedente, sia nel confronto con il +1,6% stimato dagli analisti. Sopra le stime anche il dato “core”, quello calcolato al netto delle componenti più volatili, salito dall’1,6 al 2 per cento (consenso +1,7%).
In scia i prezzi delle abitazioni che hanno confermato che l’applicazione pratica del piano “Funding for Lending” è stata troppo orientata verso il comparto immobiliare esponendolo al rischio di bolla. A maggio i dati elaborati dall’Ufficio centrale di statistica hanno evidenziato un incremento annuo del 10,5% (+9,9% ad aprile, +10,2% l’attesa).
A questo punto la fronda che stima un primo incremento del costo del denaro già a partire dall’anno corrente, la Bank of England sarà probabilmente la prima grande banca centrale ad innalzare il tasso benchmark, è destinata a guadagnare consensi.
I dati hanno dato nuova verve alla corsa delle sterlina che dopo tre sedute all’insegna della debolezza ha registrato un balzo da 1,706 agli attuali 1,7142 dollari Usa, in direzione dei massimi pluriennali fatti segnare il 4 luglio a 1,71789. Sterlina in evidenza anche contro la moneta unica che in pochi minuti ha visto il cross con la divisa d’Oltremanica scendere di mezza figura a 79,335 centesimi. Ulteriore dose di volatilità per il pound potrà arrivare dalla testimonianza del n.1 della BoE Mark Carney davanti alla Commissione del Tesoro della Camera dei Comuni.