Dati macro penalizzano la sterlina
L’inatteso calo della produzione industriale e un deficit commerciale maggiore delle stime penalizzano la sterlina. Segno meno per la moneta d’Oltremanica che oggi ha visto il cambio con il dollaro scendere ai minimi da tre settimane mentre quello con la moneta unica ha toccato livelli che non si vedevano da inizio settembre.
Ad agosto la produzione industriale britannica ha evidenziato una contrazione dell’1,1 per cento mensile, decisamente peggiore rispetto al +0,4% stimato dagli analisti. L’indice a livello tendenziale segna un rosso dell’1,5%. Peggio del previsto anche il dato relativo la bilancia commerciale il cui disavanzo nel mese di agosto si è attestato a 9,6 miliardi, maggiore degli 8,9 miliardi del consenso.
I dati hanno favorito le vendite di pound che ha visto il cable scendere a 1,5919 dollari Usa, il livello minore dal 18 settembre, mentre il cambio con la moneta unica si è spinto fino a 0,8486 per la prima volta da oltre un mese (3 settembre). La sterlina, “dopo aver fatto segnare dei ribassi anomali durante la notte ha proseguito gli approfondimenti ribassisti dopo la pubblicazione di dati macroeconomici”, ha detto Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX (Fxcm).
Oggi è iniziata la due giorni di riunioni della Bank of England che domani dovrebbe confermare il costo del denaro allo 0,5% e il piano di acquisto asset in quota 375 miliardi di sterline. Con l’avvento del nuovo governatore della BoE, il canadese Mark Carney, all’interno del Comitato di politica monetaria la decisione di confermare il qe agli attuali livelli è sempre stata presa all’unanimità.