Notizie Risparmio Daprà (Moneyfarm): efficienza costi deve guidare scelte d’investimento, accordo con Poste stimolerà innovazione nel risparmio gestito

Daprà (Moneyfarm): efficienza costi deve guidare scelte d’investimento, accordo con Poste stimolerà innovazione nel risparmio gestito

Pubblicato 1 Dicembre 2019 Aggiornato 1 Dicembre 2019 22:19

FinanzaOnline ha intervistato Giovanni Daprà, CEO e co-founder di Moneyfarm, approfondendo l’argomento chiave dell’importanza dei costi nelle scelte d’investimento, della relazione tra ammontare investito, orizzonte temporale e diversificazione del portafoglio. Un accenno anche alla recente partnership con Poste.  Moneyfarm è un società internazionale di gestione del risparmio con approccio digitale, specializzata in investimenti di medio-lungo termine. Giovanni Daprà ha fondato Moneyfarm nel 2011 insieme a Paolo Galvani.


Più l’orizzonte di investimento è lungo, più i vantaggi dei bassi costi si fanno sentire. Come quantificarli e come fare per rendere più consci gli investitori retail circa il valore aggiunto di adoperare strumenti a basso costo?

“I costi sono uno dei pochi fattori certi quando si costruisce un piano di investimento e sono spesso sottovalutati dagli investitori: per tre ragioni principali. La prima è che è difficile valutarne l’impatto nel tempo: i costi vanificano l’effetto di composizione dei ritorni. Mille euro pagati oggi in commissioni sono mille euro non investiti e il valore di essi, in un orizzonte temporale di dieci o venti anni, è destinato logicamente ad aumentare.

Il secondo motivo è che, essendo i capitali investiti, è più complesso visualizzare la spesa in commissioni. Il terzo motivo è che la comunicazione dei costi da parte degli intermediari è stata in passato non sempre completamente trasparente da parte dell’industria. Questo ultimo aspetto dovrebbe cambiare grazie a MIFiD II.

Se si pensa ai servizi professionali di cui le famiglie usufruiscono, i servizi finanziari sono spesso quelli per cui una famiglia tipo rischia di spendere di più, senza spesso averne contezza. Si pensi a una famiglia con 100 mila euro investiti in fondi che può facilmente arrivare a spendere tra i 2 e i 3mila euro l’anno.

L’efficienza dei costi è per noi il singolo fattore più importante che un investitore dovrebbe tenere d’occhio. Per questo cerchiamo di garantire efficienza e trasparenza non solo per quanto riguarda le commissioni relative ai fondi d’investimento ma anche nella selezione degli strumenti che inseriamo nel portafoglio dei nostri clienti”.


Che relazione c’è tra ammontare dell’investimento, orizzonte temporale e numerosità dei titoli in portafoglio? 

“Questi tre fattori sono ovviamente collegati tra loro. L’orizzonte temporale permette al risparmiatore di poter prendere, a parità di fattori, più rischio. L’ammontare dell’investimento è interessante soprattutto in senso relativo, visto come percentuale sul patrimonio totale dell’investitore. Essere investiti con la totalità o una porzione del proprio patrimonio influenza la capacità di prendere rischio. Per quanto riguarda la numerosità dei titoli in portafoglio, la chiave ovviamente è garantire un’appropriata diversificazione. Grazie agli ETF, per esempio, è possibile garantire questa diversificazione anche senza moltiplicare eccessivamente il numero degli strumenti in portafoglio, senza compromettere l’efficienza dei costi.

Grazie alle nostre tecnologie riusciamo a considerare tutti questi fattori in modo accurato e coerente quando creiamo il profilo di rischio degli investitori. Questo ci permette di offrire soluzioni personalizzate per i nostri clienti”.


Che riscontri ha avuto il Vostro Sipp in UK e a che punto siete per un prodotto simile dedicato ai risparmiatori italiani?

“Difficile fare un paragone tra strumenti così diversi. Nel Regno Unito il Sipp è effettivamente un prodotto previdenziale. Nel contesto italiano i prodotti dedicati alla previdenza (per la prevalenza dei fondi di categoria e per il relativamente alto impatto dei contributi obbligatori) sono visti più come uno strumento per creare efficienza fiscale o al limite per contribuire, all’avvicinarsi dell’età pensionabile, a ridurre il “gap pensionistico”. Il nostro obiettivo è quello di offrire una consulenza olistica che possa avvalersi di diversi prodotti. Ovviamente dobbiamo integrare il nuovo prodotto all’interno del nostro processo di consulenza e della nostra piattaforma. Stiamo lavorando a un PIp e speriamo di poter dare notizie interessanti in questo senso entro la fine dell’anno.”


Due mesi fa è arrivata la partnership con Poste Italiane. Come si colloca questa mossa all’interno del sistema del risparmio gestito italiano?

“Crediamo e speriamo che sia una partnership che serva da stimolo a tutta l’industria sul percorso dell’innovazione, non solo perché si tratta di uno dei pochi esempi di integrazione del servizio tramite API.  Il fatto che una grande azienda come Poste Italiane scelga la tecnologia e la Gestione Patrimoniale indipendente Moneyfarm per ampliare l’offerta nei confronti dei propri clienti è un grande riconoscimento per il nostro progetto.

Crea inoltre un interessante precedente da un punto di vista dell’evoluzione dell’industria, mostrando come la collaborazione tra grandi aziende e aziende tecnologiche può diventare la direttrice privilegiata per innovare il sistema. Al centro, evidentemente, devono restare l’orientamento a erogare un servizio sempre migliore per i clienti”.


Come saranno strutturate le due linee di investimento (delle 7 totali previste dall’accordo) che Moneyfarm svilupperà esclusivamente per i clienti di Poste Italiane?

“Vogliamo garantire le soluzioni più adeguate alla clientela di Poste Italiane e per questo, per i profili di rischio più conservativi, abbiamo creato due allocazioni dedicate. Si tratta di due linee bilanciate con una forte preponderanza della componente obbligazionaria. La quota azionaria è rispettivamente di circa il 5% e il 13%. Sul comparto obbligazionario abbiamo optato per una selezione di strumenti principalmente plain vanilla, non strutturati e con basso rischio di credito. In generale tutti i portafogli che gestiremo per i clienti di Poste Italiane sono in linea con la filosofia di gestione Moneyfarm: asset allocation strategica, attenzione alle tendenza macroeconomiche di lungo periodo, grande efficienza di costo (le allocazioni sono composte da ETF). Il nostro Comitato Investimenti si occuperà di ribilanciare regolarmente i portafogli e di monitorare i mercati per verificare che essi restino coerenti al profilo di rischio degli investitori”.