Dal giovane laureato al manager affermato: cresce il numero di chi cerca lavoro all’estero
Non sempre cercare lavoro fuori dall’Italia deve essere considerata come una fuga, oggi rappresenta sempre più spesso un’opportunità di crescita lavorativa e personale. E’ quanto emerge dall’osservatorio di Michael Page che delinea l’identikit del lavoratore che si sposta all’estero, quali sono le mete più ambite e quali quelle in cui viene accolto meglio, quali sono le motivazioni, gli incentivi e gli ostacoli che coinvolgono chi decide di cercare un lavoro all’estero.
Stando ai risultati dell’indagine più del 50% dei candidati entrati in contatto con Michael Page valuta opportunità di lavoro in Asia (specialmente Singapore) e America Latina. I Paesi che offrono potenzialmente maggiori opportunità sono quelli caratterizzati da un’economia trainante, come appunto i paesi del Sud America (Brasile, Cile, Colombia, Perù), quelli asiatici (India, Cina, Indonesia, Malesia), il Sud Africa e il Medio Oriente oltre alla Germania per ciò che riguarda l’Europa. I settori con maggiori opportunità di spostamento all’estero sono quelli legati ai servizi, all’oil&gas e alle funzioni vendite. Tra i profili professionali senior, i ruoli collegati alla direzione industriale sono oggi caratterizzati da una maggiore mobilità a livello internazionale, risultato conseguente al processo di delocalizzazione degli ultimi vent’anni. Dall’osservatorio di Michael Page risulta che opportunità di lavoro all’estero interessano sia giovani con buone conoscenze linguistiche alla ricerca del primo impiego, sia chi ha concluso un percorso di specializzazione o master e vuole mettere a frutto la propria formazione in un paese straniero e sia manager affermati che cercano nuove opportunità di crescita professionale in un altro paese. A seconda dell’area geografica in cui si andrà a lavorare, ci si può imbattere in difficoltà di diversa natura, in primis legate alle differenze culturali e agli stili di vita differenti; non sono da sottovalutare anche i vincoli legati alla burocrazia (visti, autorizzazioni, ecc.), le condizioni climatiche differenti e il tema della sicurezza. Di contro, è molto probabile che lo spostamento favorisca una crescita professionale e salariale: normalmente, grazie ai differenti livelli di tassazione, agevolazioni e benefit nei paesi stranieri, l’esperienza internazionale facilita un aumento sostanziale del proprio pacchetto retributivo.